Giovedì 1 Aprile 2021 - 310ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

A conclusione dell'esame della relazione delle Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell'Unione europea sulla Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18), l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza n. 3, che impegna il Governo a tener conto, nella redazione del Piano di ripresa, degli orientamenti contenuti nella relazione parlamentare, a darne comunicazione prima della trasmissione alla Commissione europea, ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento anche nelle fasi successive. Sono stati approvati, inoltre, gli ordini del giorno n. 1 (testo 2) del sen. Candiani (L-SP) e altri, e n. 2 del sen. Ferrari (PD) e altri.

Nella seduta di ieri i relatori hanno illustrato il documento: il sen. Stefano (PD) si è soffermato su tre aspetti trasversali (parità di genere, giovani, Mezzogiorno), proponendo di trasformare le politiche giovanili in un pilastro specifico autonomo. Il sen. Pesco (M5S) ha ricordato che le linee guida del Piano sono le stesse di quelle presentate dal precedente Governo; ha chiesto quindi al Governo informazioni dettagliate per capire se il dialogo in corso con le istituzioni europee tiene conto degli indirizzi espressi dal Parlamento.

La discussione, iniziata ieri, si è conclusa con gli interventi dei sen. Barbaro, Urso (FdI)), Marco Pellegrini, Quarto, Patty L'Abbate (M5S), Alessandra Gallone, Maria Rizzotti, Gabriella Giammanco, Fiammetta Modena (FI), Nencini, Gelsomina Vono (IV-PSI), Ripamonti, Bagnai, Briziarelli (L-SP), De Bonis (Misto), Quagliarello (Misto-Iec), Margiotta (PD), Errani (Misto-LeU). FdI ha rilevato un vizio di impostazione nella mancanza di indicazioni operative del Piano di ripresa; ha evidenziato che i problemi della denatalità e della giustizia sono trascurati e che alcuni interventi necessari per la ripresa, come il blocco dei mutui, sono rimasti esclusi; FI ha sottolineato la revisione intervenuta rispetto alle linee inziali; il sen. Bagnai, richiamando il giudizio pendente della Corte costituzionale tedesca, ha ricordato che il Recovery non è un regalo e ha invitato il Governo a valutarne realisticamente la convenienza senza dare per scontato che l'indebitamento con la Commissione europea sia più vantaggioso dell'indebitamento sul mercato; diversi interventi hanno posto l'accento sui progetti per il Mezzogiorno. Il sen. Errani (Misto-LeU) ha sottolineato che la transizione ecologica implica la costruzione di nuove filiere produttive e la formazione di nuove competenze.

In replica il sen. Stefano (PD) ha segnalato il rischio che la tempistica stringente e i criteri del Recovery favoriscano progetti già esistenti e ostacolino la progettazione più innovativa, soprattutto nei territori che più necessitano di investimenti perequativi; ha quindi chiesto al Governo di destinare le risorse liberate a progetti di interesse nazionale, non inclusi nel Piano, che riguardano l'ammodernamento stradale e autostradale, in particolare nel Mezzogiorno. Ha rilevato infine che occorrono procedure ad hoc, senza le quali il Paese non riuscirà a spendere le risorse stanziate. Il sen. Pesco (M5S) ha riassunto i contributi del dibattito in materia di sanità, turismo, politiche giovanili.

Il Ministro dell'economia e finanze Franco ha ribadito che il PNRR è un'occasione per creare le condizioni di una crescita duratura ed è una sfida organizzativa complessa, che esige visione strategica e capacità attuativa. Ha riconosciuto il lavoro prezioso di ascolto delle parti sociali, ricognizione e sintesi svolto dal Parlamento e ha assunto l'impegno a condividere con il Parlamento la predisposizione e la fase di attuazione del Piano fino al 2026. Le risorse stimate in 191 miliardi per il 60 per cento sono destinate alla modernizzazione digitale e alla transizione ecologica (in particolare alla lotta al cambiamento climatico). Il Piano, che finanzierà gli interventi più innovativi e con maggior impatto su lavoro ed economia, non è però l'unico strumento per la crescita, è uno strumento aggiuntivo rispetto a fondi di investimento strutturali, fondi di sviluppo e coesione e leggi ordinarie. Occorre quindi migliorare la capacità di gestire i progetti, snellire le strutture, disporre di strutture tecniche e amministrative più solide. Il Ministro ha assicurato che il Governo intende predisporre una linea di finanziamento per progetti importanti ma che non rispondono ai criteri del Recovery, e ha poi ricordato le azioni per riequilibrare i differenziali di genere (sostegno all'occupazione e imprenditorialità femminile, potenziamento degli asili nido), gli investimenti in ricerca, capitale umano, occupazione giovanile per una crescita inclusiva e sostenibile, le azioni dirette e indirette per sanare gli squilibri territoriali (le risorse destinate al Mezzogiorno supereranno il 34 per cento e gli interventi dovranno essere organici). Per quanto riguarda la governance, il Ministro ha anticipato che il modello organizzativo dovrà prevedere una struttura di coordinamento centrale e strutture di valutazione e sorveglianza degli interventi. Ha assicurato, infine, che sono previsti un pacchetto di norme di semplificazione per l'accelerazione dei progetti e una piattaforma pubblica digitalizzata che rendiconti le spese.

Il Sottosegretario di Stato per l'economia Sartore ha espresso parere favorevole sulla proposta di risoluzione n. 3 dei sen. Licheri (M5S), Romeo (L-SP), Bernini (FI), De Petris (Misto-LeU), Malpezzi (PD), Faraone (IV) e Unterberger (Aut) e sull'ordine del giorno n. 1 (testo 2) del sen. Candiani (L-SP) e altri; si è rimesso all'Assemblea per l'ordine del giorno n. 2 e ha espresso parere contrario sulle proposte n. 1 della sen. La Mura (Misto) e altri, n. 2 della sen. Granato (Misto) e altri, n. 4 dei sen. Ciriani e Fazzolari (FdI) e n. 5 dei sen. Calandrini (FdI) e altri.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole alla risoluzione di maggioranza n. 3 i sen. Steger (Aut), Nadia Ginetti (IV-PSI), Simona Malpezzi (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Damiani (FI), Simone Bossi (L-SP), Maria Castellone (M5S). Il sen. Calandrini (FdI) ha annunciato l'astensione. In dissenso dal Gruppo, il sen. Crucioli (Misto) ha annunciato il voto contrario di Alternativa c'è a un Piano che costituisce una delega in bianco ad élite sovranazionali; il sen. Magorno (IV) ha annunciato l'astensione in attesa delle scelte del Governo sul Mezzogiorno; le sen. Mura (Misto) e Nugnes (Misto-Leu) hanno annunciato l'astensione ritenendo ancora deboli le risposte del Governo in tema di biodiversità e tutela del mare; il sen. Lannutti (Misto) ha annunciato l'astensione ritenendo insufficienti gli interventi di sostegno all'economia; il sen. Paragone (Misto) ha dichiarato voto contrario, denunciando le stringenti condizionalità del Piano che, ammantato di ecologismo, è in realtà debito finalizzato a favorire economie di altri Paesi, che andrà interamente restituito.

(La seduta è terminata alle ore 14:00 )



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