Mercoledì 17 Novembre 2021 - 380ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl 1893, norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo. Il testo torna alla Camera dei deputati.

Il relatore, sen. Vattuone (PD), ha ricordato che l'intervento normativo origina dalla sentenza n. 120 del 2018, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1475, comma 2, del codice dell'ordinamento militare, nella parte in cui dispone che «i militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali». Il ddl prevede invece che i militari (personale delle Forze armate, dei Carabinieri e della Guardia di finanza) possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge. La Commissione difesa del Senato è intervenuta sul testo licenziato dalla Camera per rintrodurre nuovi principi, tra cui il rafforzamento della partecipazione femminile alle cariche elettive, la trasparenza del sistema finanziario, la non interferenza dell'attività sindacale nello svolgimento dei servizi istituzionali. Ha inoltre modificato la disciplina transitoria, dettata dall'articolo 19, per rendere più graduale il passaggio dalle rappresentanze già esistenti (Cocer) alle nuove istituzioni sindacali, che richiedono tempi tecnici per essere pienamente operative.

Nella discussione generale i sen. Castiello e Angela Piarulli (M5S) hanno sottolineato che il ddl allinea l'ordinamento militare ai principi costituzionali della libertà sindacale e dello spirito democratico delle Forze armate. Il sen. Mininno (Misto) ha invece posto l'accento sui limiti del ddl, che esclude dai diritti sindacali il personale di riserva e in congedo e prevede l'autorizzazione e la verifica del Ministero della difesa, cioè della controparte, sullo statuto dell'associazione sindacale. Il sen. Fusco (L-SP) ha criticato l'ideologia antimilitarista che mina la sicurezza del Paese. Il sen. Gasparri (FIBP) ha evidenziato la mediazione raggiunta per contemperare diritti e funzionalità delle Forze armate; ha quindi insistito sull'opportunità di bilanciare alcune limitazioni con il riconoscimento della specificità del settore nell'ambito della Pubblica Amministrazione, e di affrontare, nell'ambito della legge di bilancio, temi economici e previdenziali.

Il Sottosegretario di Stato per la difesa Stefania Pucciarelli ha assicurato l'attenzione del Governo a questioni economiche e previdenziali riguardanti il personale militare, che attendono da tempo soluzione. In sede di esame degli articoli, sono stati approvati l'emendamento 8.2 del sen. Gasparri (FIBP) sulle cariche elettive; gli emendamenti del relatore 4.500, 9.7, 9.8. 9.9, 13.500 che recepiscono condizioni poste dalla Commissione bilancio, e 6.2 (v. allegato a del resoconto stenografico).

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Laura Garavini (IV-PSI), Maffoni (FdI), Roberta Pinotti (PD), Gasparri (FIBP), che hanno ricordato il ruolo svolto dalle Forze armate nella gestione della pandemia e nella campagna vaccinale; la sen. De Petris (Misto-LeU) che ha invocato ulteriori passi avanti verso il pieno riconoscimento della libertà sindacale; la sen. Donno (M5S), che ha ricordato l'iniziativa del Gruppo per recepire la sentenza della Corte e difendere la parità di genere. Il sen. Candura (L-SP) ha annunciato invece l'astensione, sottolineato la specificità del ruolo delle Forze armate.

Con 210 voti favorevoli e 30 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl 2447, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 2021, n. 132, recante misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP.

La relatrice, sen. Evangelista (M5S), si è soffermata sul contenuto dell'articolo 1, che interviene sul Codice per la protezione dei dati personali per garantire la possibilità di acquisire dati relativi al traffico telefonico e telematico per fini di indagine penale nel rispetto dei principi enunciati dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella sentenza del 2 marzo 2021. Il legislatore intende quindi circoscrivere le attività di acquisizione ai procedimenti penali riguardanti forme gravi di criminalità e garantire che tali attività siano soggette al controllo di un'autorità giurisdizionale. Nel corso dell'esame alla Camera è stato previsto che i dati di traffico debbano essere rilevanti per l'accertamento dei fatti e non più per la prosecuzione delle indagini; è stato inserito un comma che sanziona con l'inutilizzabilità l'acquisizione dei dati di traffico in violazione di legge; è stata introdotta una disciplina transitoria specifica relativa all'utilizzabilità dei dati di traffico telefonico e telematico acquisiti prima dell'entrata in vigore del decreto-legge. Quanto all'autorizzazione delle intercettazioni mediante captatore informatico (c.d. trojan), la Camera ha previsto che il decreto del giudice debba indicare le ragioni "specifiche" che rendono necessaria tale modalità per lo svolgimento delle indagini.

L'articolo 2 del decreto-legge riguarda i presupposti del conferimento dell'incarico di Capo di stato maggiore. L'articolo 3 proroga di un mese il termine per il deposito delle sottoscrizioni e dei certificati elettorali dei sottoscrittori presso la Corte di cassazione da parte dei promotori delle richieste di referendum abrogativi annunciate nella Gazzetta Ufficiale dal 15 giugno al 30 settembre 2021. L'articolo 4 dispone la proroga dal 30 settembre al 31 ottobre 2021 di un termine specifico nell'ambito della disciplina delle domande relative all'assegno temporaneo per i figli minori, ai fini del riconoscimento delle mensilità arretrate. L'articolo 5 proroga dal 30 settembre al 30 novembre 2021 il termine per il versamento, senza sanzioni e interessi, dell'IRAP non versata e sospesa ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020 (c.d. Rilancio).

Al termine della discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Fiammetta Modena, Pagano (FIBP), Urraro (LS-P), Grazia D'Angelo (M5S), il Ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del testo licenziato dalla Camera.

Nelle dichiarazioni favorevoli alla fiducia, il sen. Cucca (IV-PSI) ha richiamato i principi costituzionali del giusto processo; la sen Cirinnà (PD) ha sottolineato la risposta positiva alla domanda di partecipazione politica legata alle iniziative referendarie su cannabis e fine vita; il sen. Grasso (Misto-LeU) ha lamentato il carattere eterogeno del decreto-legge; il sen. Caliendo (FIBP) ha posto l'accento sulle garanzie necessarie per l'acquisizione di dati personali; il sen. Pillon (L-SP) ha segnalato la mancanza di una normativa per controllare la raccolta di dati a insaputa degli utenti e ha sollecitato una misura fiscale di reale sostegno per i figli; il sen. Toninelli (M5S) ha apprezzato le iniziative referendarie e ha difeso l'utilità del captatore informatico nella lotta alla criminalità, richiamando anche l'inchiesta sulla fondazione Open. Nel dichiarare voto contrario il sen. Balboni (FdI) ha criticato il carattere omnibus del provvedimento, il mancato accoglimento di emendamenti migliorativi, il ricorso all'ennesima fiducia; ha denunciato infine il carattere invasivo del trojan e la spesa eccessiva e priva di controlli legata ai contratti con le società fornitrici.

(La seduta è terminata alle ore 20:21 )



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