Martedì 21 Dicembre 2021 - 389ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

L'Assemblea ha approvato il Rendiconto 2020 (Doc. VIII n. 7) e il Bilancio interno 2021 del Senato (Doc. VIII n. 8).

Il Presidente della Commissione bilancio, sen. Pesco (M5S), nel riferire sul rendiconto, ha evidenziato che il Senato partecipa allo sforzo di stabilizzazione della finanza pubblica con una costante diminuzione della spesa corrente di funzionamento: la dotazione finanziaria del Senato è costantemente diminuita dal 2012 al 2020 (-7,09 per cento), riducendosi di oltre 322,5 milioni di euro. La spesa effettiva in termini nominali nel 2020 è pari a 483.718.000 euro, con una riduzione superiore a 2.600.000 euro. Le spese di funzionamento e le spese previdenziali rappresentano rispettivamente il 54 per cento e il 45 per cento della spesa complessiva. Il risparmio conseguito con la riduzione dei vitalizi e dei trattamenti previdenziali di maggior importo è iscritto in un apposito fondo.

Il sen. Questore De Poli (FIBP-BP), dopo aver richiamato le iniziative assunte dal Collegio per garantire la sicurezza del lavoro durante la pandemia, ha dato conto dei lavori di ammodernamento per la digitalizzazione e del contenimento delle spese di funzionamento che hanno riguardato tutti i comparti. La spesa del Senato rappresenta lo 0,045 della spesa dello Stato e il progetto di bilancio 2021 prevede una dotazione invariata. Il personale del Senato è costantemente diminuito negli ultimi anni, nel 2021 sono stati banditi due nuovi concorsi per coadiutori e assistenti parlamentari.

Nella discussione congiunta sono intervenuti i sen. Marilotti (PD) e Trentacoste (M5S). E' stato accolto l'ordine del giorno G3 (testo 2) del sen. Trentacoste (M5S) sulla disciplina del rapporto di lavoro dei collaboratori parlamentari (v. allegato A del resoconto stenografico). Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Carbone (IV-PSI), Collina (PD), Ruotolo (Misto-LeU), Roberta Toffanin (FIBP-UDC), Borghesi (L-SP), Malan (FdI), Fenu (M5S).

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl 2448, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.

Il relatore, sen. Pesco (M5S), ha ricordato che la prima sezione della legge di bilancio contiene le misure per raggiungere gli obiettivi indicati nella Nota di aggiornamento del documento di finanza pubblica, mentre la seconda sezione ne quantifica gli effetti finanziari. La manovra, che include il decreto-legge fiscale, fissa per il 2022 un livello di indebitamento del 5,6 per cento e indica un saldo netto da finanziare fino a 203 miliardi. Le spese aumentano di 47,8 miliardi nel 2022, di 53 miliardi nel 2023 e di 38,1 nel 2024. Il relatore si è soffermato in particolare sugli articoli che prevedono la riduzione della pressione fiscale e la crescita degli investimenti. L'articolo 2 stanzia 8 miliardi per la riduzione delle aliquote Irpef e l'alleggerimento del carico contributivo per i redditi più bassi. L'articolo 3 posticipa l'entrata in vigore di plastic tax e sugar tax. L'articolo 5 modifica la governance della riscossione. L'articolo 8 proroga il superbonus per l'efficientamento energetico: gli interventi in Commissione hanno reintegrato la misura iniziale, l'unico vincolo rimasto è di ordine temporale: i lavori devono avvenire entro giugno 2022. L'articolo 10 riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo, l'articolo 11 la cosiddetta nuova Sabatini, l'articolo 12 il fondo rotativo per le imprese italiane che operano su mercati esteri.

La relatrice, sen. Rivolta (L-SP), ha sottolineato le difficoltà dei lavori dovuta alla sovrapposizione della manovra e del PNRR. Si è poi soffermata sugli interventi approvati in Commissione in tema di bollette energetiche, Tosap, persone fragili, servizi di trasporto nei comuni, turismo, lavori usuranti, estensione del superbonus a Rsa e Onlus.

Il relatore, sen. Errani (Misto-Leu), ha sottolineato che, nonostante le difficoltà politiche, la Commissione è riuscita a fare un lavoro di sintesi. La situazione del Paese è contraddittoria: da un lato si verifica una crescita inattesa, dall'altro aumenta il disagio sociale e si approfondiscono le diseguaglianze anche in relazione alle sfide della transizione digitale. In questo quadro, il sen. Errani ritiene che la manovra abbia due limiti: avrebbe dovuto affrontare con coraggio il tema dell'evasione fiscale, stimata in 109 miliardi, e avrebbe dovuto affiancare agli incentivi una vera politica industriale.

Il relatore di minoranza, sen. Calandrini (FdI), ha criticato il Governo per la tempistica della manovra, che ha costretto il Parlamento ad un esame blindato e concentrato in poche ore; per la mancata riforma del reddito di cittadinanza che ha dimostrato di non funzionare come strumento di reimpiego; per il mancato rispetto dell'impegno assunto sulla proroga della rottamazione ter, saldo e stralcio.

Alla discussione, che proseguirà domani, hanno preso parte i sen. Barbaro, Balboni, Isabella Rauti, Tiziana Drago, De Bertoldi, Iannone, Fazzolari, Nastri (FdI); Taricco, Mirabelli (PD); Paola Nugnes (Misto); Paola Binetti, Gasparri, Mallegni (FIBP-UDC); Candiani, Bergesio, Pazzaglini (L-SP); Maria Domenica Castellone, Santillo (M5S); Tiziana Drago (Misto).

(La seduta è terminata alle ore 20:06 )



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