Mercoledì 22 Dicembre 2021 - 390ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il calendario dei lavori fino all'11 gennaio: domani sarà esaminato il decreto-legge per l'attuazione del PNRR, anche se non concluso in Commissione, e riprenderà l'esame della legge di bilancio che proseguirà il 24 dicembre. L'Assemblea tornerà a riunirsi martedì 11 gennaio 2022 alle ore 16.30 per ratifiche di accordi internazionali. Il sen. Ciriani (FdI) ha proposto di rinviare l'esame del decreto-legge sul PNRR, criticando il comportamento del Governo che, nonostante l'atteggiamento responsabile dell'opposizione, non ha consentito al Parlamento di discutere gli emendamenti. I sen. Romeo (L-SP) e Anna Maria Bernini (FIBP), pur riconoscendo le difficoltà del lavoro parlamentare dovute alla sovrapposizione di bilancio e PNRR, hanno ricordato che sugli emendamenti è stato svolto un lavoro comune e hanno auspicato l'approvazione della manovra nella notte del 23 dicembre. La proposta di modifica del calendario è stata respinta.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl 2448, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.

La manovra, che include il decreto-legge fiscale, ha natura espansiva (le spese aumentano di 47,8 miliardi nel 2022) e contiene le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. Per il 2022 il livello di indebitamento è fissato al 5,6 per cento, il saldo netto da finanziare a 203 miliardi. Nella seduta di ieri i relatori di maggioranza, sen. Pesco (M5S), Rivolta (L-SP) e Errani (Misto-Leu), hanno ricordato le principali misure della manovra e gli interventi approvati in Commissione bilancio: lo stanziamento di 8 miliardi per la riduzione delle aliquote Irpef, l'alleggerimento del carico contributivo per i redditi più bassi, l'intervento sulla Tosap, il rinvio di plastic tax e sugar tax, la proroga del superbonus per l'efficientamento energetico e la sua estensione a Rsa e Onlus, il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, il fondo rotativo per le imprese italiane che operano su mercati esteri, il contenimento della bolletta energetica. Il relatore di minoranza, sen. Calandrini (FdI), ha invece rivolto critiche al Governo per la tempistica della manovra, che ha costretto il Parlamento ad un esame blindato e concentrato in poche ore; per la mancata riforma del reddito di cittadinanza, che ha dimostrato di non funzionare come strumento di reimpiego; per il mancato rispetto dell'impegno assunto sulla proroga della rottamazione ter, saldo e stralcio.

La discussione è proseguita e si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Virginia La Mura (Misto); Caliendo, Floris, Cangini, Vitali, Licia Ronzulli, Perosino (FIBP-UDC); Pepe, Sonia Fregolent, Antonella Faggi, Elena Testor (L-SP); Croatti, Quarto, Fenu, Marco Pellegrini (M5S); Maffoni, Ruspandini, Malan, Totaro, La Pietra, Daniela Garnero Santanché, De Carlo (FdI); Richetti (Misto); Verducci, Comincini, Giacobbe (PD); Donatella Conzatti, Nencini (IV-PSI); De Bonis (Misto); Barbara Lezzi (Misto).

I senatori dell'opposizione, ma con diverso accento anche senatori della maggioranza, hanno posto l'accento sulle anomalie procedurali che hanno caratterizzato l'iter della manovra di bilancio: per due settimane le sedute della Commissione bilancio sono state sconvocate, il Governo ha ritardato i tempi d'esame e compresso i margini di intervento parlamentare, consolidando la prassi della questione di fiducia e del monocameralismo alternato. Nel merito del ddl, i senatori dei Gruppi PD e IV-PSI hanno dichiarato di riconoscersi pienamente nella manovra; i sen. della Lega hanno posto l'accento sui risultati del lavoro parlamentare: 8 miliardi per ridurre le aliquote Irpef e abolire l'Irap, 100 milioni per il turismo, l'intervento per i lavoratori fragili, il rifinanziamento del fondo per l'autismo. I sen. del Gruppo FIBP hanno ricordato in particolare le misure per il comparto delle Forze dell'ordine e hanno evidenziato la necessità di gestire la transizione ecologica e digitale in modo da evitare squilibri sociali e svantaggi competitivi al Paese. I sen. di M5S hanno ricordato in particolare la reintegrazione del superbonus, l'estensione del credito d'imposta agli investimenti per la transizione, il miliardo aggiuntivo per il reddito di cittadinanza.

In replica i relatori hanno valorizzato il lavoro parlamentare, capace di esprimere competenze, di rappresentare istanze dei cittadini, di fare sintesi tra diversi interessi. Le risorse stanziate dal Governo per gli interventi parlamentari (circa 600 milioni) non sono state destinate a misure localistiche, ma sono servite per esempio ad eliminare i vincoli al superbonus, a rifinanziare il fondo delle non autosufficienze, ad assumere personale nelle Forze dell'ordine.

Il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Laura Castelli, nell'esprimere apprezzamento per il lavoro parlamentare, ha ricondotto alcune difficoltà di lavoro all'ampia composizione della maggioranza e alla situazione di emergenza, ma ha evidenziato che le risorse parlamentari sono servite a dare risposte a esigenze comuni.

(La seduta è terminata alle ore 16:19 )



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