Mercoledì 19 Gennaio 2022 - 397ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:03)

A conclusione della discussione della relazione sull'amministrazione della giustizia, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza che approva l'esposizione del Ministro.

Il Ministro della giustizia Marta Cartabia ha sottolineato che l'attuazione dei principi costituzionali (diritto alla difesa, accesso alla giustizia, durata ragionevole del processo) richiede risorse umane, strumenti informatici, edifici agibili, organizzazione. Ha quindi ricordato le azioni intraprese dal Ministero, richiamando l'attuazione del piano straordinario di assunzioni varato dal precedente Governo. Il 2021 è stato segnato dalle sfide della pandemia e della pianificazione del PNRR: sono stati messi a punto progetti e riforme strutturali con l'obiettivo di abbattere del 40 per cento la durata dei processi civili e del 25 per cento la durata processi penali. Ad oggi, con l'approvazione della delega per la riforma del processo civile e penale e gli interventi sull'insolvenza, sono stati conseguiti gli obiettivi previsti per il 31 dicembre 2021. I decreti delegati dovranno essere emanati entro il 2022. La giustizia è infrastruttura portante del Paese e incide sulla crescita del PIL: nell'orizzonte europeo, oltre al PNRR, l'istituzione della procura europea per contrastare frodi fiscali, corruzione, reati finanziari è un'innovazione lungimirante e necessaria. Il Ministro, dopo aver richiamato gli interventi normativi in materia di lotta al riciclaggio, presunzione di innocenza, diritto societario, acquisizione di tabulati per le indagini, e la stabilizzazione dei magistrati onorari avviata dalla legge di bilancio, ha posto l'accento sulla centralità del fattore organizzativo, segnalando in particolare l'ufficio del processo, la cultura dei dati e il monitoraggio, la digitalizzazione. L'ufficio del processo è l'innovazione più rilevante prevista dalle riforme approvate: il 14 febbraio entreranno in servizio 200 giovani giuristi assistenti in Cassazione, 8000 in tutti gli uffici giudiziari; la prossima settimana saranno assunte 5410 unità di personale tecnico. La seconda misura organizzativa importante è il nuovo Dipartimento per la transizione digitale e la statistica: i dati sono essenziali misurare e valutare l'impatto delle riforme. La delega prevede inoltre un comitato di monitoraggio, con una unità dedicata ai reati contro la pubblica amministrazione. Fra i progetti in corso spiccano la nuova piattaforma per la gestione degli indennizzi e il progetto per ridurre i cosiddetti tempi del carrello (tempi di transito fra gradi di giudizio). La collaborazione istituzionale è un'esigenza imperativa per la giustizia e le riforme normative approvate sono l'esito di una sintesi equilibrata fra sensibilità politiche diverse. Nell'ambito della riforma del processo penale, che incentiva i riti alternativi, è stato affrontato il nodo della prescrizione: confermato il blocco della sentenza di primo grado, a garanzia dell'imputato è stato introdotto il nuovo istituto di improcedibilità per superamento dei limiti di tempo. La riforma del processo civile interviene su un doppio binario: perfeziona gli strumenti di risoluzione alternativi, incentivando soluzioni consensuali, reca interventi di semplificazione delle procedure (concentrazione dell'attività processuale in prima udienza, rinvio pregiudiziale in Cassazione). La riforma dell'insolvenza ha previsto strumenti per sanare squilibri economici e patrimoniali reversibili: l'istituto della composizione negoziata della crisi è accompagnato da un sistema di allerta per assicurare la tempestività dell'intervento. Considerato l'aumento del contezioso nelle relazioni familiari, un capitolo della riforma del processo civile è dedicato al diritto di famiglia: è prevista l'istituzione di un tribunale ad hoc per la famiglia e i minori. Il Ministro è impegnato ad accelerare la riforma dell'ordinamento giudiziario e del CSM: il ddl è stato incardinato alla Camera; il Governo ha avuto interlocuzioni per presentare emendamenti che riguardano il sistema elettorale, la composizione, gli incarichi direttivi, il collocamento fuori ruolo, i concorsi. Sul versante penitenziario, permane il grave problema del sovraffollamento carcerario, sebbene le persone in esecuzione penale esterna siano 69.000 a fronte di 54.000 detenuti. La commissione per l'architettura penitenziaria ha avanzato proposte e con i fondi del PNRR si stanno realizzando nuovi padiglioni. Il Ministro si sta dedicando alla riforma degli istituti penitenziari e al problema della salute mentale in carcere: occorrono nuove assunzioni e una formazione costante della polizia penitenziaria. Con riferimento all'attività internazionale, ha richiamato la cooperazione rafforzata per il contrasto della criminalità transnazionale e i progetti in corso riguardanti il caso Regeni, l'estradizione dei brigatisti dalla Francia, la protezione internazionale di persone a rischio in Afghanistan. In conclusione, il Ministro ha ricordato la Conferenza europea di Venezia e ha dichiarato un forte impegno per l'affermazione della giustizia riparativa quale nuovo paradigma giudiziario, capace di ricostruire legami sociali e di prevenire conflitti.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Angela Piarulli, Marco Pellegrini, Felicia Gaudiano (M5S); Fiammetta Modena, Dal Mas (FIBP-UDC); Zaffini, Isabella Rauti (FdI); Alessandrina Lonardo (Misto); Monica Cirinnà, Mirabelli (PD); Urraro, Pillon (L-SP-PSd'AZ); Cucca (IV-PSI); Emma Bonino (Misto).

Pur ravvisando punti di convergenza, il Ministro ha espresso parere contrario sulle proposte di risoluzione n. 1 del sen. Balboni (FdI) e altri e n. 2 del sen. Lannutti (Misto) e altri, delle quali non può condividere, ad esempio, la richiesta di abrogazione dell'improcedibilità. Ha invece accolto la proposta di risoluzione n. 3 di maggioranza.

Nelle dichiarazioni di voto favorevoli alla risoluzione di maggioranza, il sen. Cucca (IV-PSI) ha espresso dissenso rispetto a metodo e contenuti dell'intervento governativo sulla magistratura onoraria e ha sollecitato il confronto parlamentare sulla riforma della magistratura. La sen. Rossomando (PD) ha sottolineato che, nonostante coesistano visioni diverse della giustizia nell'attuale maggioranza, le riforme approvate sono ispirate al principio di presunzione d'innocenza. Il sen. Grasso (Misto-LeU) ha sollecitato la riforma dell'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario e interventi più decisi sugli istituti penitenziari. Il sen. Caliendo (FIBP) ha sollecitato l'alleggerimento della sezione tributaria della Cassazione, la non impugnabilità delle sentenze di proscioglimento, una legge ad hoc per la magistratura onoraria, il confronto parlamentare sulla riforma del CSM. La sen. Bongiorno (L-SP) si è soffermata sui conflitti interni alla magistratura e ha chiesto al Ministro riforme coraggiose, fra cui l'introduzione di una sezione disciplinare al CSM e del sorteggio per eliminare le correnti, la separazione delle carriere. La sen. Grazia D'Angelo (M5S) ha espresso apprezzamento per il metodo seguito nella riforma del processo civile e per l'istituzione dell'ufficio del processo e ha sollecitato una revisione della geografia giudiziaria, che garantisca maggiori presidi di legalità nelle zone più colpite dalla criminalità mafiosa.

Il sen. Balboni (FdI) ha ricordato che ogni anno finiscono in carcere mille innocenti e un terzo dei detenuti è in attesa di giudizio; per ristabilire fiducia nella giustizia occorrerebbero interventi decisi (metodo di elezione del CSM, separazione delle carriere, responsabilità civile dei magistrati), ma le deleghe del Governo, espressione di una maggioranza troppo composita, sono riforme al ribasso e, nel caso del processo penale, provocheranno effetti contraddittori. Il sen. Lannutti (Misto) ha criticato la riforma del processo penale che prevede l'improcedibilità anche per reati gravi.

(La seduta è terminata alle ore 15:02 )



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