Biblioteca - Matite appuntite

Dalla trincea

  • Il programma

    Il programma

    Il giornale prende il titolo Dalla trincea perché, come viene sottolineato in prima pagina, è da lì che i soldati "guardano il paese che è dietro di [loro], contenti e fieri di rischiar la pelle e di versare il [loro] sangue giovane per coloro che rimangono a lavorare per [loro], a piangere per [loro], a gloriarsi di [loro]. Dalla trincea, dove si programma dalla trinceasoffre e si pensa, [vedono] la Patria, nella sua intiera bellezza affascinante. E nella trincea, i soldati [ridono, sognano ed amano], fieri in faccia al nemico, e impavidi in faccia alla morte. Avanti ora e sempre per la libertà e la grandezza d'Italia!".

    Il disegno in prima pagina, ad opera di Brivido, ritraeva un soldato che, allungando smisuratamente la gamba destra oltre la linea del Piave, assestava un calcio vigoroso a due soldati nemici. Nel primo numero, "quasi unico più che raro", il foglio si presentava al suo pubblico:

    "Vengo dalla trincea, miei cortesi lettori,/ In veste assai dimessa, e perciò lor signori/ M'avran per iscusato, che non è colpa mia/ Se quando in me vedete è tutta fantasia./ Chi sono i redattori? Ufficiali e soldati?/ Di tutti i reggimenti, anche di penna armati./ E la redazione? Oh bella, è detto tosto:/ Là sul Montello... a destra, in un piccolo posto!/ Perciò voi leggerete le cose le più strane:/ Eroici sentimenti, voci d'amore arcane./ Gioiose parodie, risa di giovin cuori,/ Estasi, invocazioni alle donne, agli amori./ Impugna la matita, il caricaturista, / E giù botte da orbo, a chi gli passa in vista./ E il fantaccino allegro, avrà, Dio ve ne guardi,/ Gli strambotti pungenti, che scoccan come dardi./ Ma soprattutto e sempre vedrete il buon umore/ Che regna anche laddove pensate che il terrore/ Faccia languire il corpo, estenui il sentimento,/ Quassù nelle trincee, durante il gran cimento/(...) Ma già mi sento richiedere che un programma sia fatto, /Come tutti i giornali , - ohibò! Che fossi matto!/ Un programma è composto di parole e ambizioni;/ Qui invece niente chiacchiere, e si fan solo azioni./Del resto basta il titolo solo «Dalla trincea»; / E più che un bel programma, esso è tutto un'idea".

    Il giornale era costituito in particolare da poesie, favole, caricature di ufficiali e soldati, vignette umoristiche, come quella dal titolo La pace russa, colmi, cronaca degli avvenimenti in linea, deliziose lettere dal fronte. Ogni articolo o disegno riguardava la vita in trincea e la guerra, con l'intento di risollevare e incitare i soldati a combattere fino alla vittoria e in nome della patria.



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