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La Rana

  • Il programma

    Il programma

    Il programma de La Rana fu generico: "criticheremo quando vi sarà da criticare, applaudiremo quando vi sarà da applaudire". Ogni numero del foglio riportava articoli che commentavano con spirito gli avvenimenti politici più importanti del momento, spesso nella sezione intitolata Rivista settimanale o Rivista politica settimanale.

    Comparivano anche poesie burlesche, brevi racconti scherzosi, una rubrica dedicata a Massime e pensieri, Corbellerie ossia esili storielle e articoli di vario genere. La satira tendeva spesso a enfatizzare particolari situazioni o comportamenti dei principali protagonisti della politica.
    Nella pagina finale di frequente trovavano spazio una Cronaca cittadina, Sciarade, Rebus, dispacci di agenzia, e spesso veniva anche indetto qualche Problema a Premio. Vi era inoltre un'altra rubrica dal titolo Ranocchiate, che aveva l'intento di informare i lettori sulle vicende di vari giornali cittadini, italiani e stranieri.

    Di enorme successo furono le pagine centrali dedicate alle bellissime tavole di disegni (cui, dal 1885, lavorò anche Augusto Nasica Majani) che, in aggiunta alle rubriche scritte su tre colonne, raccontavano e commentavano in maniera incisiva le vicende più rilevanti della politica interna ed estera.
    Bellissima é la tavola dal titolo Alfabeto fantastico in cui l'ordine delle lettere viene raffigurato da divertenti esemplificazioni volte a prendere in giro personaggi, come MacMahon o la Regina di Inghilterra, o paesi, attori della scena politica dell'epoca. Bersaglio privilegiato è l'Italia, rappresentata come una 'Locomotiva' che "fortunatamente va da se [sic]" alla lettera 'L', ma che si ritrova compressa tra la 'Bolletta' e le 'Tasse' nell'esemplificazione della lettera 'Z'. Anche l'azione del papato viene presa di mira, infatti proprio il Papa viene rappresentato come un 'Fantoccio' con in mano la freccia delle "scomuniche" nella lettera 'F' o intento ad oscurare il sole della 'Libertà' che vorrebbe risplendere sull'Italia alla lettera 'E' di 'Eclisse'.

    Il foglio ci presenta una ironica prospettiva con cui guardare le questioni interne al governo italiano, come nella tavola intitolata I riformatori del Parlamento che si sfidano a duello, facendo combattere la "Riforma" contro la "Riparazione" davanti ad un'ecatombe di deputati: "gli onorevoli Depretis e Nicotera, alias il duetto dell'onnipotenza Ministeriale, fanno energici preparativi per la ricomposizione ovvero il rimpasto della Camera dei deputati. - I cuochi non mancano d'energia, ed a suo tempo l'aria non mancherà di echeggiare delle acute grida delle vittime dell'orrenda carneficina".

    Enorme popolarità ottenne, alla fine del 1868, un calendario raffigurante Napoleone III con i baffi a forma di lancette che segnavano, su un quadrante, le tappe della completa unificazione italiana. Secondo Grossi, che l'azzeccò in pieno, nel 1870 la Francia sarebbe stata sconfitta dalla Prussia e l'Italia avrebbe riavuto Roma.



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