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Mercoledì 17 Maggio 2023 - 68ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:05)

L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 592, Norme in materia di procedibilità d'ufficio e di arresto in flagranza.

Nella seduta di ieri il relatore, sen. Zanettin (FI-BP), ha illustrato il contenuto del provvedimento, che è volto a risolvere alcuni problemi emersi con riferimento a due aspetti della riforma Cartabia (decreto legislativo n. 150 del 2022). Il ddl governativo interviene per correggere gli effetti di questa riforma quando la persona offesa non si trovi nelle condizioni di compiere liberamente le proprie scelte e per i reati per i quali la legge prevede l'arresto obbligatorio in flagranza, ma che possono essere connotati dalla difficoltà di reperire prontamente la persona offesa. L'articolo 1 rende procedibili d'ufficio tutti i reati procedibili a querela ove ricorra l'aggravante della finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, di cui all'articolo 270-bis.1, primo comma, del codice penale o l'aggravante derivante dall'aver commesso il fatto avvalendosi del vincolo associativo mafioso ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose, di cui all'articolo 416-bis.1, primo comma, del codice penale. L'articolo 2 include il delitto di lesione personale previsto dall'articolo 582 del codice penale fra i delitti per i quali l'articolo 71 del decreto legislativo 159 del 2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione) prevede la procedibilità d'ufficio qualora essi siano aggravati dall'essere stati commessi da persona sottoposta a una misura di prevenzione personale durante il periodo di applicazione e sino a tre anni dal momento in cui ne è cessata l'esecuzione. L'articolo 3, comma 1, riscrive il comma 3 dell'articolo 380 del codice di procedura penale, il quale, nella sua formulazione vigente, prevede che in caso di delitto perseguibile a querela di parte si procede all'arresto in flagranza soltanto qualora la querela sia proposta, anche con dichiarazione orale resa all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente sul luogo. La remissione della querela impone l'immediata liberazione dell'arrestato. Il disegno di legge modifica il comma 3 dell'articolo 380 del codice di procedura penale, consentendo l'arresto, anche nel caso in cui la querela non sia contestualmente presentata, in quanto la persona offesa risulti essere non prontamente rintracciabile. In questi casi il nuovo comma 3 consente la presentazione sopravvenuta della querela, entro il termine di quarantotto ore dall'arresto. L'arrestato è quindi immediatamente liberato: se la querela non è proposta nel termine di quarantotto ore dall'arresto; se la persona offesa dichiara di rinunciarvi o rimette la querela proposta. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria che hanno proceduto all'arresto sono tenuti, comunque, ad effettuare tempestivamente ogni utile ricerca della persona offesa. Nel caso in cui la persona offesa è presente o rintracciata, la querela può essere proposta anche - in forma semplificata - con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria, ferma la necessità di rendere alla persona offesa, anche con atto successivo, le informazioni di cui all'articolo 90-bis. Il comma 2 dell'articolo 3 interviene sul comma 3 dell'articolo 381 del codice di procedura penale, il quale prevede, nella sua formulazione vigente che, nel caso in cui si tratti di delitto perseguibile a querela, l'arresto (facoltativo) in flagranza possa essere eseguito se la querela viene proposta, anche con dichiarazione resa oralmente all'ufficiale o all'agente di polizia giudiziaria presente nel luogo. Il disegno di legge introduce nel comma 3 la previsione per la quale anche nel caso di proposizione della querela in forma semplificata, resta la necessità di rendere alla persona offesa le informazioni di cui all'articolo 90-bis del codice di procedura penale. Tale obbligo informativo può essere assolto, precisa sempre la disposizione, anche con atto successivo. Nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento sono state introdotte nell'articolo 3 alcune disposizioni volte incidere sulla disciplina del giudizio direttissimo, per coordinarla con le nuove disposizioni in materia di arresto in flagranza obbligatorio per i delitti procedibili a querela. Le novelle modificano infatti l'articolo 449 del codice di procedura penale e l'articolo 558 del codice di procedura penale - che recano rispettivamente la disciplina del giudizio direttissimo e quella del giudizio direttissimo nel rito monocratico - per specificare che nel caso di arresto obbligatorio in flagranza per reati procedibili a querela, il giudice deve sospendere il processo nel caso in cui manchi la querela e la convalida dell'arresto intervenga prima del termine per la proposizione della stessa. La sospensione è revocata se sopravvengono la querela o la rinuncia a proporla o se decorre il termine (delle 48 ore) per la proposizione della stessa.

Respinti gli emendamenti, hanno dichiarato voto finale favorevole i sen. Salvitti (Cd'I), Paroli (FI-BP), Erika Stefani (LSP), Rastrelli (FdI). Anche il sen. Bazoli (PD), pur ritenendo necessaria la depenalizzazione di molti reati, ha dichiarato voto favorevole a un intervento legislativo ragionevole e bilanciato. Hanno dichiarato invece l'astensione la sen. Cucchi (Misto-AVS) la quale, pur riconoscendo che il ddl conferma correttamente l'impostazione della riforma Cartabia, ha lamentato il mancato accoglimento di proposte di modifica ulteriori; il sen. Scalfarotto (A-IV) che ha condiviso l'intervento dell'articolo 1 ma non l'intervento dell'articolo 3; il sen. Scarpinato (M5S) secondo il quale il ddl corregge una grave stortura della riforma Cartabia ma ne lascia sussistere altre: il decreto del Governo Draghi ha travalicato i limiti della deflazione, declassando a reati procedibili a querela anche reati gravi, lesivi di valori costituzionali.

L'Assemblea ha approvato in prima lettura il ddl n. 586, d'iniziativa dei sen. Romeo e Stefani, Modifiche al codice penale in materia di circonvenzione di persone anziane. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Il relatore sen. Zanettin (FI-BP) ha precisato che, all'esito di audizioni di valenti giuristi, la Commissione ha modificato la collocazione sistematica della norma e la descrizione della condotta del reato (la circonvenzione di persone anziane, anche se non interdette o inabilitate, si configura in caso di abuso delle condizioni di vulnerabilità, anche dovute all'età avanzata). La Commissione ha inoltre soppresso l'articolo 2 per evitare una disparità di trattamento rispetto ad altri reati contro il patrimonio, e ha rimesso alla valutazione del giudice la concessione del beneficio nell'ipotesi di risarcimento del danno.

Il Governo ha accolto l'ordine del giorno G1.100 del sen. Verini (PD) e altri che impegna a promuovere campagne di comunicazione e informazione volte a prevenire il fenomeno. Hanno svolto dichiarazione finale favorevole la sen. Stefani (LSP) che ha posto l'accento sulla necessità di prevedere una norma specifica e un'aggravante di pena per contrastare l'aumento delle truffe ai danni delle persone anziane; il sen. Guidi (Cd'I) il quale ha sottolineato che il fenomeno principale da contrastare è la solitudine delle persone anziane; anche la sen. Cucchi (Misto-AVS) ha posto l'accento sul profilo sociale del fenomeno; il sen. Scalfarotto (A-IV) ha deprecato la tendenza a rispondere a fenomeni di allarme sociale con interventi di natura penale; il sen. Silvestro (FI-BP) e il sen. Bazoli (PD) hanno evidenziato il lavoro di approfondimento della Commissione; il sen. Rapani (FdI) ha sottolineato che la maggioranza interviene non solo sul piano penale ma anche con politiche e misure sociali per gli anziani previste dalla delega presentata dal Governo. La sen. Lopreiato (M5S) ha invece dichiarato l'astensione, ritenendo che non vi sia nell'ordinamento una lacuna da colmare e che, in ragione della procedibilità a querela, la norma non riesca a tutelare le persone anziane.

Con 170 voti favorevoli l'Assemblea ha approvato in seconda deliberazione il ddl costituzionale n. 13-B, Modifica all'articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva. Il ddl, d'iniziativa del sen. Iannone, aggiunge all'articolo 33 della Costituzione il seguente comma: « La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme ».

Hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole la sen. Biancofiore (Cd'I), Spagnolli (Aut), Daniela Sbrollini (A-IV), Rosso (FI-BP), Croatti (M5S), Nicoletta Spelgatti (LSP-PSd'A), Parrini (PD), Iannone (FdI). Il sen. Magni (Misto-AVS) ha dichiarato l'astensione in ragione di una contrarietà di principio a micro interventi sulla prima parte della Costituzione.

L'Assemblea ha approvato all'unanimità la mozione unitaria n. 47 sul contrasto all'omofobia.

La sen. Maiorino (M5S) ha illustrato la mozione, sottoscritta da tutti i Gruppi, che, in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, impegna il Governo a sostenere nelle competenti sedi istituzionali europee ed internazionali un'ampia coalizione di Stati per promuovere la depenalizzazione universale delle condotte relative a rapporti consensuali tra persone adulte dello stesso sesso e a garanzia del rispetto dei diritti umani universali.

Dopo la discussione, alla quale hanno preso parte le sen. Licheri (M5S) e Camusso (PD), le quali hanno sollecitato l'approvazione di leggi per una piena parità, il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Maria Roccella ha espresso parere favorevole alla mozione. Con diversi accenti, hanno quindi svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. De Poli (Cd'I), Ilaria Cucchi (Misto-AVS), Julia Unterberger (Aut), Scalfarotto (A-IV), Licia Ronzulli (FI-BP), Alessandra Maiorino (M5S), Cecilia d'Elia (PD), Paola Mancini (FdI), il sen. Romeo (LSP), che ha raccolto la proposta di riprendere il ddl sulle violenze per motivi di orientamento sessuale ma ha invitato l'opposizione a concentrarsi sulla tutela dei diritti lasciando fuori le ideologie.

In apertura di seduta il sen. Patuanelli (M5S) ha chiesto un'informativa urgente del Ministro Calderoli sul ddl relativo all'autonomia differenziata. Alla richiesta si è associato il sen. Magni (Misto-AVS). La Presidenza ha invitato ad avanzare la richiesta in sede di Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta è terminata alle ore 18:30 )

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