Assemblea - Comunicato di seduta (Resoconto sommario)

Martedì 21 Maggio 2024 - 191ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:02)

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 935 recante modifiche della Parte seconda della Costituzione per l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l'abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica, nel testo proposto dalla Commissione.

L'articolo 1 prevede l'abrogazione della possibilità per il Presidente della Repubblica di nominare senatori a vita (articolo 59 della Costituzione). L'articolo 2 modifica l'articolo 83 della Carta in relazione al quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica, riducendolo dalla maggioranza qualificata alla maggioranza assoluta, operante dopo il sesto scrutinio anziché il terzo. L'articolo 3 interviene in riferimento allo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica, introducendo casi in cui lo scioglimento è considerato un atto dovuto. L'articolo 4, modificando l'articolo 89 della Costituzione, introduce nuove disposizioni riguardanti la controfirma degli atti del Capo dello Stato. L'articolo 5 introduce l'elezione del Presidente del Consiglio dei Ministri a suffragio universale diretto per un massimo di due legislature consecutive, elevate a tre se nelle precedenti abbia ricoperto l'incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi. L'articolo 6 integra l'articolo 59 della Costituzione con un premio su base nazionale. L'articolo 7 modifica le procedure in caso di mancata fiducia al Governo, con la possibilità di rinnovo dell'incarico al Presidente del Consiglio eletto o lo scioglimento delle Camere. Infine, l'articolo 8 contiene norme transitorie riguardanti i senatori a vita e l'applicazione della legge costituzionale.

Nella seduta di mercoledì scorso è proseguita la discussione generale. che si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Anna Rossomando, Fina, Alfieri (PD), Monti (Misto), Pera (FI-BP), Guidi (Cd'I), Spagnolli (Aut), Enrico Borghi (IV), Magni (Misto-AVS), Alessandra Maiorino (M5S), Tosato (LSP) e Malan (FdI). Il PD ha ribadito con forza il pericolo di minaccia dell'equilibrio dei poteri e della stessa democrazia, proponendo una discussione trasparente su temi quali la sfiducia costruttiva e la riforma dei partiti politici. Il sen. Monti ha sottolineato l'importanza di Governi tecnici o di unità nazionale in situazioni di crisi, esprimendo preoccupazione per una riforma costituzionale che potrebbe frammentare ulteriormente il Paese. Il sen. Pera ha richiamato il sistema britannico che, nonostante la concentrazione di poteri in capo al Prime Minister, è stato storicamente bilanciato dalla creazione di partiti politici e dalla limitazione dei poteri monarchici, prevenendo derive autoritarie. Il sen. Spagnolli ha rilevato che le leggi recenti hanno causato frammentazione politica e instabilità governativa. Il sen. Guidi ha sostenuto la necessità di responsabilizzare i cittadini e avere fiducia nel futuro Premier, criticando chi teme le novità necessarie per migliorare il Paese. Il sen. Borghi ha richiamato l'importanza di una legge elettorale chiara e la necessità di superare il bicameralismo perfetto, avvertendo che, senza questi cambiamenti, la riforma potrebbe creare instabilità. Il sen. Magni ha proposto di concentrarsi sulle emergenze del Paese quali crisi energetica, climatica ed economica, che richiedono azioni decise e immediate. La sen. Maiorino ha evidenziato diverse incongruenze, esprimendo preoccupazione per le sue implicazioni, specialmente in combinazione con l'autonomia differenziata, e avvertendo che gli italiani non accetteranno tale proposta. Il sen. Tosato ha ricordato l'instabilità delle ultime legislature con Governi e maggioranze frammentate e proposto il premio di maggioranza come soluzione per ottenere Governi stabili e duraturi. Il sen. Malan ha citato esempi storici di Governi tecnici che hanno causato danni all'economia italiana e respinto le analogie con dittature del secolo scorso, sostenendo che la storia italiana dimostra la diversità dei contesti politici. In replica, il relatore, sen. Balboni (FdI) ha accusato l'opposizione di non aver voluto discutere costruttivamente la riforma, preferendo invece l'ostruzionismo, e ribadendo che le riforme vengono fatte nel rispetto dell'articolo 138 della Costituzione; il sistema elettorale favorirà il bipolarismo e l'introduzione delle preferenze darà più potere ai cittadini nella scelta dei loro rappresentanti. Il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati ha risposto alle critiche di non aver cercato il confronto con le minoranze, definendole ingenerose, essendo stati numerosi gli incontri con tutte le forze politiche prima di formalizzare il testo; ha accusato le opposizioni di aver sollevato muri ideologici e di aver presentato migliaia di emendamenti senza proporre alternative concrete, rendendo difficile il dialogo costruttivo. Ha infine respinto le accuse di rischio autoritario e di diminuzione dei poteri del Capo dello Stato, sostenendo che la riforma mantiene le prerogative presidenziali e aggiunge nuove responsabilità al Presidente del Consiglio, rispondendo alle richieste dei cittadini per un Governo stabile e duraturo.

È stata poi respinta la richiesta di non passaggio agli articoli, avanzata dal sen. Giorgis (PD) e appoggiata dai sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e Patuanelli (M5S).

In apertura di seduta il Presidente La Russa ha voluto esprimere apprezzamento e gratitudine verso la dottoressa Elisabetta Serafin, che, dopo aver ricoperto per tredici anni - prima donna nella storia repubblicana - il prestigioso incarico di Segretario generale del Senato, è stata nominata Presidente di Saipem. Sono intervenuti per elogiarne la capacità di mediazione, l'intelligenza e l'impegno per il bene pubblico i sen. Patuanelli (M5S), De Cristofaro (Misto-AVS), Enrico Borghi (IV), Malan (FdI), Michaela Biancofiore (Cd'I), Romeo (LSP), Gasparri (FI-BP) e Boccia (PD), i quali hanno altresì augurato buon lavoro al nuovo Segretario generale, dottor Federico Silvio Toniato.

(La seduta è terminata alle ore 19:20 )

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