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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 73 (Nuova Serie), agosto 2023

Presentazione al volume "Lo statuto del Comune di Roma del 1469 emanato da papa Paolo II"

Nel numero scorso abbiamo sintetizzato gli interventi proposti all'evento di presentazione della più recente pubblicazione della biblioteca, nonché della collana editoriale "Biblioteca di storia del diritto", che la ospita: Lo statuto del Comune di Roma del 1469 emanato da papa Paolo II. Traduzione degli Statuta Urbis Romae dell'incunabolo di Ulrich Han (Roma, post 1470-ante 1474), a cura di Anna Modigliani e Sandro Notari. Presentazione di Marcello Pera. Introduzione di Mario Ascheri. Saggi di Alessandro Dani, Anna Modigliani, Sandro Notari, Alessandro Pontecorvi. Traduzione di Silvano Stanzione. Roma, Senato della Repubblica; Roma nel Rinascimento, 2023.

Nel segnalare che è ora online la registrazione dell'evento, pubblichiamo qui un estratto: la Presentazione al volume a firma del sen. Marcello Pera, Presidente della Commissione per la biblioteca e l'archivio storico del Senato, ringraziandolo per il contributo.

[Il testo è riprodotto fedelmente dal volume, e dunque non è stato adeguato alle norme redazionali di "MinervaWeb"]

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La traduzione degli Statuta Urbis Romae, approvati da papa Paolo II nel 1469, rappresenta il risultato di un progetto importante e innovativo, realizzato grazie alla collaborazione di enti e studiosi di primo piano, e frutto dell'impegno editoriale della Biblioteca del Senato e dell'Associazione "Roma nel Rinascimento".

L'opera, in piena continuità con la politica culturale che caratterizza la Biblioteca del Senato a partire dagli anni Novanta del Novecento volta, da un lato, a svolgere un ruolo sempre più attivo nel panorama culturale italiano, e, dall'altro, ad avvicinare i cittadini ad un patrimonio bibliografico di eccezionale importanza storica e culturale per la Nazione, coniuga finalità scientifiche e intenzioni divulgative.

La lingua utilizzata nella produzione statutaria italiana fino al Quattrocento rappresenta un ostacolo spesso insormontabile per la gran parte dei non specialisti che si vogliano avvicinare a questo tipo di testi, siano essi redatti in quel latino medievale infarcito di tecnicismi giuridici, localismi e "volgarismi latinizzati" o in quel volgare che Piero Fiorelli definisce "abbarbicato al latino" [P. Fiorelli, Intorno alle parole del diritto. Milano, Giuffrè, 2008, p. 28, ndr], non riuscendo fino in fondo ad affrancarsi dalla lingua colta e continuando dunque a ricalcarne le strutture e le forme.

Se sia necessario, o almeno opportuno, affiancare la traduzione alle edizioni dei testi statutari e quali siano le soluzioni tecniche ed editoriali da adottare per conciliare l'esigenza della divulgazione e il necessario rigore scientifico, è un interrogativo che gli specialisti si sono posti frequentemente negli ultimi anni, spesso con posizioni e risposte diverse, ma certamente sempre con la convinzione che, per ottenere un prodotto apprezzabile, le competenze e le energie da mettere in campo siano numerose e variegate. Solo la collaborazione tra professionisti diversi, disposti ad un prolungato e difficoltoso lavoro di squadra, ed enti in grado di sostenere un progetto tanto impegnativo, può dare i risultati sperati.

Per tali ragioni, la Biblioteca del Senato ha deciso di sostenere, in collaborazione con l'Associazione "Roma nel Rinascimento", questa impresa che si fonda su quei princìpi di inclusività, democraticità e libero accesso all'informazione e alla conoscenza che costituiscono i cardini della sua politica culturale.

La traduzione dello statuto romano è fondata sul testo tràdito da un incunabolo uscito dai torchi di Ulrich Han a Roma tra il 1470 e il 1474. Si tratta del più antico esemplare a stampa della raccolta statutaria della Biblioteca del Senato, e probabilmente della prima stampa statutaria italiana in assoluto, e dunque ben si presta ad aprire la nuova collana editoriale del Senato, dedicata alle fonti per la storia della civiltà giuridica italiana, che qui inauguriamo.

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