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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 73 (Nuova Serie), agosto 2023

Documenti della biblioteca nella mostra sui 75 anni della Costituzione e del Senato della Repubblica

La Costituzione della Repubblica italiana è entrata in vigore il 1 gennaio 1948. L'8 maggio dello stesso anno si svolgeva, a Palazzo Madama, la prima seduta del Senato della Repubblica (qui accanto immortalata in una foto apparsa su "L'illustrazione italiana" il 16 maggio 1948). Nell'ambito delle celebrazioni dei 75 anni di queste due importanti ricorrenze, la Biblioteca del Senato ha messo in mostra alcuni documenti storici originali conservati nelle proprie raccolte e rappresentativi delle tappe essenziali del cammino costituzionale degli italiani. Il percorso espositivo è stato realizzato nelle sale al secondo piano di Palazzo Giustiniani, aperto per l'occasione a tutti i cittadini, che - dal 6 maggio al 25 giugno - hanno potuto visitare, tra l'altro, la sala in cui, il 27 dicembre 1947, il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola promulgò la Costituzione, controfirmata dal Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi, dal Guardasigilli Giuseppe Grassi e dal Presidente dell'Assemblea costituente Umberto Terracini.

I più antichi tra i documenti esposti dalla biblioteca risalgono alla fine del Settecento quando, da Nord a Sud, sul territorio italiano, nacquero le repubbliche giacobine, che si dotarono di costituzioni moderate sul modello della Costituzione francese del 1795. Nel 1848, i moti rivoluzionari travolsero l'Europa e, in Italia, 'costrinsero' il Pontefice e gli altri sovrani degli Stati preunitari a concedere ai sudditi una costituzione. Ma all'esperienza della 'primavera dei popoli' si devono anche lo Statuto del Regno di Sicilia e la Costituzione della Repubblica romana (1849), esempi costituzionali più maturi, frutto di una partecipazione dei cittadini al processo di elaborazione e promulgazione attraverso un Parlamento e un'Assemblea costituente. Le edizioni originali dei testi costituzionali di questi due momenti fondanti nella storia costituzionale d'Italia sono state affiancate da documenti coevi - carte geografiche, ritratti, giornali, materiali iconografici - che permettono di illustrarne il contesto storico, politico e sociale. Tra le immagini esposte in mostra, quella selezionata a corredo del presente articolo raffigura l'Albero della libertà eretto in Campidoglio: un acquarello preparatorio alla realizzazione delle tavole incise che corredano la terza edizione del diario della rivoluzione romana pubblicato dall'osservatore inglese Richard Duppa (A brief account of the subversion of the papal government: 1798. 3. ed. London, John Murray, 1807).

I moti rivoluzionari del 1848 furono domati rapidamente, ma lasciarono in eredità al nostro Paese quella che sarebbe diventata la prima costituzione d'Italia: lo Statuto Albertino. Concesso (così recita il preambolo) «con lealtà di Re e con affetto di padre» dal re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia il 4 marzo 1848, sopravvisse alla restaurazione dell'ordine assolutistico e divenne il punto di riferimento di liberali e patrioti accompagnando gli italiani nel processo di unificazione nazionale e poi per 100 anni della loro storia, fino alla approvazione della Costituzione repubblicana. Per questa eccezionale occasione, l'originale dello Statuto Albertino, in italiano e francese, ha potuto essere esposto accanto ai materiali della Biblioteca del Senato, grazie al prestito dell'Archivio di Stato di Torino. Tra i documenti in esposizione dalle collezioni della biblioteca, mostriamo qui la copertina de "L'illustrazione italiana" del 6 marzo 1898, dedicata al cinquantenario dello Statuto: il disegno di Achille Beltrame raffigura re Carlo Alberto nell'atto di firmare, nella Sala dei Beati del Palazzo Reale di Torino, il Manifesto che annuncia la concessione dello Statuto).

La sezione della mostra dedicata all'età repubblicana, infine, è stata articolata attorno a due nuclei di documenti conservati presso l'Archivio centrale dello Stato. Il primo ha ricostruito le tappe della transizione costituzionale che, al termine della seconda guerra mondiale, portarono con una costituzione provvisoria al referendum popolare, alla conclusione dell'esperienza monarchica e all'elezione dell'Assemblea costituente. Il secondo ha permesso di ammirare alcuni dei bozzetti che parteciparono ai due concorsi indetti per la scelta dell'emblema della Repubblica, tra i quali quello del vincitore, il pittore Paolo Paschetto, che da 75 anni identifica graficamente la Repubblica italiana. Il percorso repubblicano si è chiuso con l'esposizione dell'originale della costituzione dell'Archivio Centrale dello Stato, tornato, per questa occasione, nella Sala della Costituzione di Palazzo Giustiniani dove fu firmato il 27 dicembre 1947.

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