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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 74 (Nuova Serie), novembre 2023

I numeri del ventennale: continuità e nuove prospettive

Dopo gli articoli sui servizi al pubblico, i fondi librari personali e le collezioni di giornali, concludiamo lo Speciale 2023 dedicato ai venti anni di apertura al pubblico della biblioteca con una riflessione a partire dai dati registrati annualmente sui servizi offerti, tentando di interpretare questi dati con lo sguardo rivolto anche al più ampio panorama delle biblioteche italiane.

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1. Lo 'stato di salute' delle biblioteche in Italia

2. Vent'anni di dati

3. Nuove prospettive

4. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

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1. Lo 'stato di salute' delle biblioteche in Italia

Fin dalla sua apertura al pubblico nel giugno del 2003, la Biblioteca del Senato ha sempre portato avanti iniziative per la rilevazione di dati relativi alle proprie collezioni e alla fruizione dei suoi servizi, con lo scopo di tenere traccia della loro evoluzione e orientare opportunamente le proprie strategie di sviluppo. Attraverso i risultati di queste rilevazioni è possibile oggi una valutazione complessiva dei mutamenti occorsi in questi venti anni nelle modalità di fruizione della biblioteca e, più in generale, nelle abitudini di studio e ricerca degli utenti.

Sebbene infatti i dati raccolti non siano spesso direttamente comparabili tra loro, in quanto condizionati da cambiamenti negli strumenti interni utilizzati come fonti dei dati, è comunque possibile individuare tendenze e importanti spunti di riflessione sul ruolo futuro della biblioteca. Per poter meglio inquadrare, però, quanto emerge dai dati della Biblioteca del Senato, tra l'altro caratterizzata da una spiccata specificità in quanto biblioteca specialistica e biblioteca parlamentare aperta al pubblico, è prima necessario delineare lo sfondo su cui anche l'esperienza di questa biblioteca si colloca, ovvero il più generale contesto delle biblioteche italiane.

Lo 'stato di salute' delle biblioteche italiane - così come delle quasi totalità dei 'luoghi di cultura' - è diventato nel tempo argomento di grande interesse, date sia le importanti correlazioni con il mondo della scuola e della formazione in generale, sia, soprattutto, il grande impatto che la 'rivoluzione digitale' ha avuto sui consumi e i servizi culturali. Hanno quindi acquisito sempre più rilevanza le iniziative di raccolta dati e di analisi statistica delle caratteristiche delle biblioteche italiane e della loro fruizione da parte della popolazione. Gli strumenti principali per tentare una qualche valutazione dello stato delle biblioteche italiane sono le rilevazioni condotte periodicamente dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), che dal 2020 (con riferimento all'anno 2019) affianca alle statistiche culturali (a questo link l'ultima rilevazione 2022 relativa all'anno 2021) - comprendenti una sezione dedicata alla biblioteche - un censimento ad hoc delle biblioteche pubbliche e private; altre informazioni sulla fruizione delle biblioteche da parte degli utenti sono spesso contenute anche nelle rilevazioni relative alla lettura. I dati rilevati da queste iniziative, sebbene di particolare rilevanza, sono stati anch'essi soggetti alle evoluzioni e ai cambiamenti negli strumenti di rilevazione, oltre che nelle tematiche indagate e nel livello di granularità scelto nella strutturazione delle stesse: i parametri utilizzati nella costruzione delle rilevazioni, per esempio, tengono ancora conto principalmente della dimensione 'fisica' della fruizione dei servizi bibliotecari, dando poco spazio alle nuove forme di studio e ricerca su fonti digitali. Sono inoltre escluse dalle rilevazioni le biblioteche non solo scolastiche, ma anche universitarie e quelle che possiedono unicamente materiale digitale o audiovisivo, rendendo i dati così ottenuti - dove assumono un peso particolarmente significativo le biblioteche di pubblica lettura - in parte difficilmente confrontabili con quanto rilevato da istituzioni più specializzate come la Biblioteca del Senato. Ciò non impedisce di trarre comunque da questi dati un'immagine - per quanto parziale - dello 'stato di salute' più generale delle biblioteche italiane, fondamentale per meglio inquadrare i fenomeni registrati poi nello specifico dalle singole biblioteche.

Il dato principale che emerge dalla analisi ISTAT è una generale e progressiva perdita di utenti delle biblioteche. Nell'ultimo decennio la quota di popolazione che ha dichiarato di essere stata in biblioteca - in una qualsiasi biblioteca - almeno una volta durante l'anno si è dimezzata: nel 2015 era circa del 15,1% (ISTAT 2015), mentre nel 2022 del 7,2%, quota comunque in aumento rispetto al 2021, quando, probabilmente anche a causa delle restrizioni anti-Covid19 ancora in vigore, fu del 4,8% (ISTAT 2022). Strettamente legati ai dati sulla frequentazione delle biblioteche - essendone escluse le biblioteche accademiche - sono quelli sulla lettura nel tempo libero. La quota di italiani che dichiara di leggere almeno un libro nel tempo libero durante l'anno ha raggiunto nel 2010 il picco del 46,5% (Solimine 2020), per poi declinare fino al 39,3% del 2022 (ISTAT 2022) - con un lieve rialzo nel 2020 al 41,4% (ISTAT 2020), dato forse viziato dal temporaneo cambio di abitudini imposto dal lockdown. Appare evidente che sia la perdita di lettori sia la diminuzione di utenti in biblioteca non siano fenomeni circoscritti agli ultimi anni, ma espressione di una tendenza di più lunga data a cui, probabilmente, la rimodulazione delle abitudini di studio, ricerca e più in generale del consumo culturale imposta dall'emergenza pandemica ha impresso un'importante accelerata. Ma prima del Covid-19, come mostrano i dati, già qualcosa doveva essere accaduto: l'imposizione sempre più radicale del web come fonte di informazione, formazione e intrattenimento; la diffusione dei device mobili e il moltiplicarsi dei punti di accesso al web; l'affermazione di nuove pratiche culturali e di un modello culturale orizzontale, incentrato sulle reti (Solimine 2020 e 2022). Tutto ciò rende necessaria una riflessione sulle strategie che le biblioteche - ad oggi quasi completamente identificate con un modello di trasmissione culturale verticale - dovranno adottare nel nuovo contesto culturale, tali da permettere di ridefinire il proprio ruolo di mediatrici e di sede di orientamento ed educazione, ritagliandosi nuovi spazi al servizio di utenti con esigenze inedite e garantendo che il consumo critico di informazioni non sia un privilegio di pochi (Solimine 2020, p. 92).

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2. Vent'anni di dati

In virtù delle sue specificità - in primis il fatto di essere una biblioteca istituzionale a carattere specialistico - la Biblioteca del Senato riflette con modalità e tempistiche proprie il quadro appena evidenziato.

Dopo chiusure, aperture parziali e limitazioni di varia natura per il contenimento dell'emergenza pandemica, il 2023 ha rappresentato per la Biblioteca del Senato il ritorno a un'apertura 'a regime' continuativa e la riattivazione totale dei suoi servizi. Con l'apertura finalmente regolare delle sale, il numero degli utenti non istituzionali è tornato a salire, passando dalle poco più di 6.500 unità in tutto il 2022 alle più di 7.600 nel solo primo semestre del 2023. Il dato, però, è ancora molto distante da quanto registrato immediatamente prima della pandemia (quasi 20.000 utenti non istituzionali in biblioteca nel 2019) e, soprattutto, da quanto rilevato negli anni ancora precedenti: il 2012, ad esempio, ne registrò più di 28.000. Più in generale, confrontando i risultati delle rilevazioni dal 2005 (anno a partire dal quale sono disponibili dati sull'utenza reale in biblioteca), è possibile notare una prima fase di crescita costante del numero di utenti esterni, legata, probabilmente, alla sempre maggiore popolarità della biblioteca - anche forse a seguito dell'istituzione nel 2007 del Polo bibliotecario parlamentare con la Biblioteca della Camera -, fino al picco del 2012 (MW 2013-15a). Negli anni successivi, gli utenti non istituzionali in biblioteca sono andati costantemente diminuendo, in media del 5% ogni anno, fino al 2018, quando si è registrata una contrazione del 18% rispetto all'anno precedente. In un certo senso di segno opposto è invece il dato relativo al numero di nuove iscrizioni al Polo bibliotecario parlamentare effettuate presso la Biblioteca del Senato, che dà quindi conto dei nuovi utenti acquisiti annualmente dalla biblioteca: dal 2007 al 2019 si è mantenuto stabile, oscillando tra le 1.000 e le 1.300 unità all'anno (MW 2013-15a; MW 2016-31; MW 2018-43; MW 2019-49;MW 2020-55). Tutto ciò conferma da un lato un interesse costante verso la biblioteca, che continua appunto ad attrarre nuovi utenti, ma dall'altro forse anche cambiamenti più generali nelle abitudini di studio e ricerca, tali da comportare una diminuzione comunque rilevante nei numeri relativi alla frequentazione della biblioteca.

È certamente possibile spiegare parte di questi sviluppi come una fisiologica conseguenza della sempre maggiore diffusione delle risorse elettroniche - a cui ha dato grande impulso proprio la recente emergenza pandemica: in occasione della rilevazione dell'opinione degli utenti condotta dalla Biblioteca del Senato nella primavera di quest'anno, gran parte degli utenti ha dichiarato di aver cambiato le proprie abitudini di studio e ricerca dopo la pandemia, nonché di aver incrementato l'uso di risorse elettroniche (MW 2023-73). Ciò è in parte confortato anche dai dati relativi all'accesso al portale delle banche dati del Polo bibliotecario Re@lWeb e alla Biblioteca digitale: tra il 2017 e il 2022 il numero di sessioni di ricerche avviate su Biblioteca digitale si è mantenuto costante (circa 8.500 sessioni all'anno), mentre gli accessi a Re@lWeb tra 2018 e 2022 sono aumentati in media del 5% (con una media di circa 46.000 accessi all'anno). Sebbene rilevanti, questi dati risultano però incompleti qualora si voglia tentare una valutazione oggettiva dell'uso delle risorse elettroniche da parte degli utenti. Molti degli utenti della biblioteca sono infatti anche utenti di biblioteche accademiche - in quanto studenti, ricercatori e professori - e possono avere accesso, spesso anche da remoto, alle risorse elettroniche tramite i canali messi a disposizione dalle università, utilizzo questo che non è possibile misurare, e dunque comparare con quanto registrato da questa biblioteca.

Se comunque i dati sull'utilizzo di Re@lWeb e della Biblioteca digitale forniscono qualche elemento sull'uso delle banche dati commerciali a cui tali portali danno accesso - quindi per lo più sull'uso in biblioteca delle risorse elettroniche -, i dati relativi all'utilizzo delle risorse liberamente accessibili da casa messe a disposizione dalla biblioteca possono fornire un primo orientamento sulle 'nuove' modalità di studio e ricerca - e, conseguentemente, di frequentazione delle biblioteche - adottate dagli utenti. Tra il 2020 e il 2022, i tre archivi di giornali digitalizzati disponibili - delle testate "Avanti!", "L'Astrolabio" e "Mondoperaio" - hanno tutti registrato un aumento significativo non solo del numero di sessioni di ricerca avviate ma anche di quello degli utenti che hanno usufruito del servizio: l'archivio di "Mondoperaio", disponibile da aprile 2021 (MW 2021-62), ha registrato un aumento di circa il 60% nel numero di sessioni avviate e del 26% nel numero degli utenti attivi; gli archivi de "L'Astrolabio" e dell'"Avanti!" hanno raddoppiato tra 2020 e 2022 sia il numero degli utenti attivi che delle sessioni avviate, con l'"Avanti!", in particolare, che ha raggiunto una media di circa 25.500 sessioni di ricerca avviate da circa 10.500 utenti, con 221.563 pagine visualizzate nel solo 2021 (MW 2022-67a).

Gli effetti di una sempre maggiore disponibilità di materiali online si riflette anche nei dati relativi alla movimentazione dei materiali di magazzino (su cui pesa comunque anche la più generale diminuzione di utenti in biblioteca): tra il 2005 e il 2019 il numero di richieste per i materiali di magazzino della biblioteca ha subito una contrazione media del 4% (con una diminuzione del 20% tra il 2017 e il 2018). Una valutazione 'oggettiva' dei mutamenti in atto nelle abitudini di studio e ricerca degli utenti risulta comunque difficoltosa, poiché - tranne che per alcuni specifiche tematiche - anche le rilevazioni effettuate dalla Biblioteca del Senato, come già evidenziato per quelle ISTAT, tendono a concentrarsi sui servizi al pubblico 'in presenza', più che sulla dimensione del digitale, per cause legate soprattutto agli strumenti di misurazione disponibili. Assumono quindi particolare rilievo proprio le autovalutazioni e le dichiarazioni rese dagli utenti, che nell'indagine realizzata dalla biblioteca hanno segnalato sia un aumento nell'utilizzo delle risorse elettroniche sia una frequentazione più assidua delle biblioteche (MW 2023-73), prospettando quindi un quadro più complesso, in parte visibile anche analizzando i dati sul reference bibliografico.

Come già per altri servizi, anche i dati sul reference hanno subito negli anni rilevanti ridimensionamenti: a fronte di una contrazione annuale media del 5% dal 2008 al 2018, tra il 2016 e il 2017 sono state presentate dagli utenti il 31% in meno delle richieste di informazioni bibliografiche (MW 2018-43). Il quadro cambia in parte se si considerano più nello specifico i dati sul reference relativo a collezioni specialistiche della biblioteca da tempo oggetto di progetti di digitalizzazione, come i fondi speciali, ai quali è dedicato un apposito portale, e gli atti parlamentari, consultabili sul sito storico del Senato. I numeri relativi alle richieste di informazioni bibliografiche sui fondi speciali della biblioteca, pur presentando variazioni macroscopiche - positive e negative - di anno in anno, sono interessati sul lungo periodo da un andamento tendenzialmente positivo, con una crescita media nel numero di richieste inoltrate dal 2008 al 2022 del 49%, mentre le ricerche aventi per oggetto gli atti parlamentari sono caratterizzate da un andamento leggermente decrescente (in media il 4% in meno annualmente dal 2008 al 2022), grazie anche all'abitudine crescente di risolvere domande semplici attraverso gli strumenti disponibili online. La generale 'tenuta' di un servizio dal carattere spiccatamente specialistico quale il reference legato a collezioni specifiche della biblioteca e in parte o del tutto accessibili online sembra suggerire che, pur nei cambiamenti avvenuti sia a livello culturale più generale sia per quanto concerne l'accessibilità delle risorse stesse, la biblioteca riveste ancora con 'successo' un ruolo tutto 'verticale' di mediatrice e di sede di orientamento per il pubblico.

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3. Nuove prospettive

I servizi offerti dalla Biblioteca del Senato che mostrano una maggior 'tenuta' sono servizi strettamente legati all'identità della biblioteca - appunto biblioteca parlamentare, in primo luogo - e alla specificità delle sue collezioni. Potrebbe quindi sembrare che il destino della biblioteca sia quello di una sempre maggiore specializzazione, sia nel pubblico di riferimento sia nei servizi a esso offerti, tale da conferirle un ruolo decisamente 'verticale'. I dati però raccolti dalle rilevazioni dell'opinione utenti impongono però una lettura meno lineare. Come già nella rilevazione del 2013 (MW 2013-15b), i rispondenti al questionario di quest'anno - che comunque sono stati selezionati tra i frequentatori della biblioteca e non nel più ampio pubblico potenziale - hanno segnalato tra gli aspetti che apprezzano maggiormente della Biblioteca del Senato l'atmosfera raccolta e silenziosa degli spazi, mentre tra i servizi più utilizzati figurano sia la consultazione del materiale librario della biblioteca (70%) sia lo studio su libri propri (73%) (MW 2023-73). Se si accostano queste dichiarazioni a quella relativa a un aumento nella frequentazione delle biblioteche dopo la pandemia - sempre derivante dalla rilevazione del 2023 (MW 2023-73) - è possibile vedere come, anche e perfino per una biblioteca specialistica come quella del Senato, stia diventando sempre più rilevante il suo utilizzo da parte degli utenti come 'spazio' - per studiare, fare ricerca, confrontarsi, e socializzare - e non solo come fornitore di servizi specializzati e connessi direttamente con le sue collezioni e la loro consultazione. Due strade, dunque, a prima vista opposte: quella della iper-specializzazione e quella dello spazio al servizio dell'utenza, quest'ultima però di difficile applicazione.

Sebbene infatti una sempre maggiore apertura alla cittadinanza e un utilizzo sempre più variegato degli spazi della biblioteca possano essere una strada di successo per riportare - in forme diverse - utenti in biblioteca, non può certamente essere una soluzione percorribile per biblioteche specialistiche quali la Biblioteca del Senato. Ciò non significa, però, che una biblioteca specialistica non debba mostrarsi attenta ai bisogni dei suoi utenti e impegnarsi per garantire loro un ambiente di studio confortevole e servizi adatti, ma che anche iniziative orientate in questo senso debbano sempre essere anche indirizzate al mantenimento dell'identità e della specificità della biblioteca e delle collezioni che essa conserva. La Biblioteca del Senato nell'ultimo anno ha, per esempio, attivato il prestito di strumenti utili per lo studio - leggii, caricabatterie, lampade da lettura - e messo in funzione una sala ristoro (MW 2023-73), ma ha anche avviato un importante aggiornamento della manualistica giuridica presente a scaffale, da un lato rispondendo a una esplicita richiesta degli utenti, dall'altro potenziando, di conseguenza, una delle collezioni che la caratterizza.

La via della iper-specializzazione e della 'verticalità' potrebbe non garantire un 'ritorno' di utenti in biblioteca, visti i cambiamenti più ampi entro cui la diminuzione di presenze si colloca, ma può permettere una valorizzazione delle specificità della biblioteca. Se infatti non è possibile - o è comunque molto difficile - portare in una biblioteca specialistica un'utenza generica che di quella biblioteca non sente di avere bisogno, può essere invece molto utile e proficuo portare la biblioteca all'utenza che ad essa nello specifico potrebbe essere interessata. Non tentare, dunque, di ritornare ai numeri, in termini di utenza, di un decennio fa, ma rafforzare e dare continuità a un'utenza specializzata con necessità e interessi di ricerca in linea con le collezioni e la vocazione della biblioteca. La Biblioteca del Senato ha in questo senso avviato iniziative di promozione mirata verso soggetti potenzialmente interessati alle sue collezioni, come musei; case di produzione e redazioni televisive e cinematografiche; professori e studenti delle università romane nelle materie di specializzazione della biblioteca (MW 2023-71). In collaborazione con l'Ufficio Stampa del Senato, è inoltre attiva la promozione della biblioteca sui canali istituzionali del Senato di X [il nuovo nome di Twitter, ndr] e Instagram, tramite contenuti riconducibili alle categorie Servizi; Digitale; Spazi; Collezioni; Pubblicazioni; Scaffale della memoria; Romanzo parlamentare; MinervaEventi (MW 2023-71). Da settembre 2022 a ottobre 2023 la Biblioteca del Senato è stata protagonista di 71 tweet e 33 post su Instagram, con un buon livello di interazioni.

Se non è possibile fare ora previsioni sugli sviluppi futuri e sul destino non solo di questa biblioteca ma delle biblioteche in generale, è però importante intercettare e seguire, attraverso una raccolta dati sempre più attenta, gli sviluppi delle linee tendenziali che già ora appaiono rilevanti, seppur solo incipienti. Sarà così forse possibile elaborare strategie davvero efficaci per garantire la buona riuscita e la ridefinizione del ruolo delle biblioteche del futuro.

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4. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Per maggiori dettagli rinviamo alle pagine web della biblioteca e a "MinervaWeb", specialmente alla rubrica "I numeri di Minerva", consultabile attraverso il comodo Indice generale per rubrica.

Riportiamo qui di seguito i riferimenti bibliografici dei soli contributi che abbiamo richiamato in questo articolo, in ordine cronologico, sciogliendone le sigle utilizzate per brevità all'interno del testo.

MW 2013-15a = Dieci anni di apertura al pubblico: un bilancio, "MinervaWeb", 2013, n. 15 (n.s.).

MW 2013-15b =Una fotografia dei lettori della Biblioteca,"MinervaWeb", 2013, n. 15 (n.s.).

MW 2016-31 =Un bilancio del 2015,"MinervaWeb", 2016, n. 31 (n.s.).

ISTAT 2015 = ISTAT, Fruizione delle biblioteche, lettura di libri e generi di libri letti, prelettura dei bambini di 3-5 anni, 2017. [anno di riferimento dei dati 2015].

MW 2018-43 = Il 2017 in breve, "MinervaWeb", 2018, n. 43 (n.s.).

MW 2019-49= Uno sguardo al 2018, "MinervaWeb", 2019, n. 49 (n.s.).

MW 2020-55 =Uno sguardo al 2019,"MinervaWeb", 2020, n. 55 (n.s.).

Solimine; Zanchini 2020 = Giovanni Solimine; Giorgio Zanchini, La cultura orizzontale. Roma-Bari, Laterza, 2020.

ISTAT 2019 = ISTAT, Le biblioteche in Italia. Anno 2019, 23 aprile 2021 [si segnala anche l'Infografica]. [anno di riferimento dei dati: 2019].

ISTAT 2020 = ISTAT, Produzione e lettura di libri in Italia, 7 febbraio 2022. [anno di riferimento dei dati: 2020].

MW 2021-62 = Online l'archivio della rivista "Mondoperaio", "MinervaWeb", 2021, n. 62 (n.s.).

MW 2022-67a = I dati di consultazione degli archivi di giornali e periodici digitalizzati, "MinervaWeb", 2022, n. 67 (n.s.).

MW 2022-67b = Uno sguardo al 2021: un anno di transizione, ma proiettati in avanti, "MinervaWeb", 2022, n. 67 (n.s.).

Solimine 2022 = Giovanni Solimine, Leggere gli effetti della pandemia sulle biblioteche attraverso il Rapporto BES, "Biblioteche oggi", 40 (2022), n. 4, pp. 3-8.

ISTAT 2022 = ISTAT, Lettura di libri e fruizione delle biblioteche, 18 maggio 2023. [anno di riferimento dei dati: 2022].

MW 2023-71 = Uno sguardo al 2022: riapertura e nuove prospettive, "MinervaWeb", 2023, n. 71 (n.s.).

MW 2023-73 = Venti anni di apertura al pubblico: il bilancio degli utenti, "MinervaWeb", 2023, n. 73 (n.s.).

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Gli articoli precedenti:

- L'evoluzione dei servizi dall'apertura al pubblico al post-pandemia, 2023, n. 71 (n.s.)

- Vent'anni di donazioni alla Biblioteca del Senato: «ad "uomini vedenti" che sanno leggere», 2023, n. 72 (n.s.)

- Le collezioni: l'Emeroteca e i progetti di digitalizzazione, 2023, n. 73 (n.s.)

In "MinervaWeb" leggi anche:

- Indice generale per rubrica [nella rubrica "I numeri di Minerva" altre analisi di dati raccolti dalla biblitoeca sulla propria attività]

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