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Mercoledì 9 Novembre 2022 - 7ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 14:33)

Con 183 voti favorevoli l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 100, presentata dai Capigruppo di maggioranza, sulla Relazione al Parlamento riguardante il nuovo piano di rientro dal deficit; con 111 voti favorevoli ha poi approvato, in un testo emendato, la proposta di risoluzione n. 5 che approva la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022 (doc. LVII, n. 01-bis) e la relativa integrazione (doc. LVII, n. 01-bis) (v. allegato A del resoconto stenografico).

Il relatore, sen. Garavaglia (LSP), ha illustrato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) che rivede e integra quella approvata dal precedente Esecutivo il 28 settembre. La previsione di crescita del PIL, nello scenario tendenziale a legislazione vigente, è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate e sono pari, rispettivamente, all'1,8 per cento e all'1,5 per cento. Le nuove stime del deficit tendenziale risultano coerenti con quelle della NADEF di settembre relativamente al 2022 e al 2023, con l'indebitamento netto previsto pari rispettivamente al 5,1 per cento del PIL e al 3,4 per cento del PIL. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024 (dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL) e per il 2025 (dal 3,2 al 3,3 per cento) a causa soprattutto di maggiori oneri per interessi sul debito pubblico causati dal recente rialzo dei rendimenti di mercato. Per effetto della crescita delle entrate tributarie, si prevede un avanzo primario dello 0,7 per cento del PIL nel 2003, dello 0,2 per cento nel 2024 e dello 0,8 per cento nel 2025. Dal lato della spesa primaria, la spesa pensionistica è prevista in aumento di circa 0,6 miliardi nel 2023 e di circa 7,1 miliardi nel 2024 per effetto delle diverse ipotesi di indicizzazione delle pensioni. L'obiettivo prioritario del Governo è quello di limitare quanto più possibile l'impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie e delle imprese: il Governo ha quindi deciso di confermare l'obiettivo di deficit per il 2022 al 5,6 per cento del PIL e di utilizzare una quota maggioritaria del risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell'energia (crediti di imposta a favore delle imprese e taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre). Per quanto concerne la manovra 2023-2025, in considerazione dell'elevata incertezza del quadro economico e della necessità di continuare a contrastare il caro energia, il Governo ha deciso di richiedere l'autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l'indebitamento netto della PA. I nuovi livelli programmatici di deficit in rapporto al PIL sono posti al 4,5 per cento per il 2023, al 3,7 per il 2024 e al 3,0 per cento per il 2025. Nello scenario programmatico il tasso di crescita del PIL reale risulta pari allo 0,6 per cento nel 2023, per poi passare all'1,9 per cento nel 2024 e all'1,3 per cento nel 2025. Viene confermata la discesa del rapporto debito/PIL da circa il 150 per cento del 2021 a poco più del 141 per cento nel 2025.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Zanettin, Rosso, Damiani (FI-BP), Elena Murelli, Elena Testor, Bergesio (LSP), Cottarelli, Annamaria Furlan, Manca (PD), Trevisi, Alessandra Maiorino (M5S), Magni (Misto-AVS), Lombardo (A-IV), Calandrini (FdI). I sen. di Azione Italia Viva hanno condiviso la scelta del Governo di utilizzare tutte le risorse disponibili per mitigare il caro energia, ritengono però che il quadro programmatico della Nota di aggiornamento sia parziale e che interventi sul prezzo dell'energia sarebbero più efficaci del credito d'imposta. I sen. del PD, pur considerando condivisibile il percorso tratteggiato per i saldi di finanza pubblica - in continuità con il precedente Governo - ritengono che la Nota di aggiornamento sia incompleta, non fornisca indicazioni sulle politiche di spesa, in particolare su scuola e sanità, e non consenta di discutere le priorità della manovra di bilancio, in primo luogo la detassazione dei salari. I sen. di Alleanza Verdi e Sinistra ritengono prioritario adottare misure redistributive per contrastare le diseguaglianze sociali e tassare gli extraprofitti delle società energetiche. I sen. di M5S hanno presentato una proposta articolata sul reddito energetico e hanno invitato il Ministro dell'economia a pubblicare l'analisi costi benefici del Mef sul superbonus; la Nota di aggiornamento è scarna, sono assenti gli interventi per la transizione ecologica e digitale e non si menziona la lotta al sommerso. I sen. dei Gruppi di maggioranza hanno sottolineato il carattere politico di un Governo che attuerà il suo programma nell'arco della legislatura; nell'attuale congiuntura la priorità è mitigare il caro energia, le misure della manovra di bilancio dipenderanno anche dalle decisioni europee relative al prezzo dell'energia e alla riforma del patto di stabilità.

In replica, il relatore, sen. Garavaglia (LSP) ha sottolineato il taglio pragmatico e prudente della Nadef; il Governo presenterà a breve la manovra di bilancio e integrerà il quadro programmatico, che è stato anticipato in Commissione dal Ministro dell'economia. La misura del superbonus richiede una revisione, non solo per i problemi legati alla cessione del credito ma anche perché, nell'attuale situazione economica, è necessario correggere aspetti socialmente regressivi. Anche il reddito di cittadinanza richiede una revisione, come dimostrano l'elevato tasso di disoccupazione e le carenze di personale in diversi settori, fra cui il comparto turistico.

Hanno dichiarato voto favorevole alla risoluzione di maggioranza che approva la Nadef e alla risoluzione che autorizza il nuovo piano di rientro dal deficit, i sen. Salvitti (Cd'I-NM), Licia Ronzulli (FI-BP), Borghi (LSP) e Castelli (FdI). La sen. Silvia Fregolent (A-IV) ha dichiarato voto favorevole allo scostamento di bilancio e astensione sulla risoluzione che approva la Nadef. Il sen. Patton (Aut) ha annunciato l'astensione, apprezzando l'approccio prudenziale della Nota ma esprimendo dubbi sulle misure di contrasto delle diseguaglianze. Il sen. Monti (Misto) ha annunciato l'astensione su entrambe le risoluzioni. Il sen. Misiani (PD) ha dichiarato voto favorevole al nuovo piano di rientro e contrario alla risoluzione sulla Nadef. I sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e Licheri (M5S) hanno dichiarato voto contrario alla risoluzione sulla Nadef.

(La seduta è terminata alle ore 18:47 )

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