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Mercoledì 21 Giugno 2023 - 79ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:04)

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 685, conversione in legge del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, recante misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro.

La relatrice, sen. Mancini (FdI), ha riferito sul contenuto del ddl che interviene in quattro ambiti: il capo I (articoli 1-13) reca nuove misure di inclusione sociale e lavorativa. In base a quanto previsto dalla legge di bilancio, l'articolo 1 dispone l'abrogazione dell'istituto del reddito di cittadinanza e istituisce, a decorrere dal 1° gennaio 2024, l'assegno di inclusione, che spetta a nuclei familiari in cui vi sia almeno un soggetto minorenne o avente almeno sessanta anni di età o disabile. La Commissione ha introdotto la valutazione multidimensionale delle condizioni del nucleo familiare da parte dei servizi sociali. Viene istituito il supporto per la formazione e il lavoro e sono previsti percorsi di inclusione personalizzati. Il capo II (articoli 14-18) reca interventi di rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro, di tutela contro gli infortuni e di aggiornamento dei controlli ispettivi. Il capo III (articoli 19-38) reca ulteriori interventi in materia di politiche sociali e lavoro (bonus trasporto per gli studenti impegnati in attività di formazione, aumento dell'assegno unico e universale per i figli a carico, modifica della disciplina dei contratti di lavoro a tempo determinato nel settore privato, disciplina dei contratti di espansione e degli obblighi di informazione dei datori di lavoro, incentivi all'occupazione giovanile, anche nel terzo settore, incentivi per il lavoro di persone con disabilità). Il capo IV (articoli 39-43) reca misure di sostegno per i lavoratori e per la riduzione della pressione fiscale (esonero parziale dei contributi previdenziali, detassazione del lavoro notturno e festivo per il personale di strutture alberghiere, proroga del lavoro agile, trattamento straordinario di integrazione salariale).

Nella discussione generale i sen. di maggioranza hanno sottolineato il cambiamento di paradigma rispetto al reddito di cittadinanza, che non ha funzionato nella parte riguardante la formazione e l'occupazione e ha finito per disincentivare la ricerca del lavoro. I sen. Damiani e Silvestro (FI-BP) hanno posto l'accento sull' investimento nelle politiche attive del lavoro, sulla riduzione di ulteriori quattro punti percentuali del cuneo fiscale, sullo stanziamento di 5,5 miliardi per il contrasto della povertà e sull'ampliamento della platea dei beneficiari dell'assegno di inclusione, sull'attribuzione ai servizi sociali di una valutazione multidimensionale delle condizioni dei nuclei familiari, sull'aumento delle sanzioni per false dichiarazioni relative alla percezione dell'assegno, sulla proroga del lavoro agile per persone con fragilità. Le sen. Minasi e Cantù (LSP) hanno posto l'accento sulla valorizzazione del lavoro, fondamento della cittadinanza e motore dello sviluppo. I sen. Elena Leonardi, Russo, Berrino e Zullo (FdI) hanno ricordato le audizioni e gli approfondimenti della Commissione; il dato relativo all'aumento di 500.000 occupati a seguito della riforma del reddito di cittadinanza; la previsione del rimborso spesa per percorsi di formazione; l'incremento dell'assegno per i figli; la decontribuzione per le assunzioni giovanili; il potenziamento dell'Ispettorato del lavoro.

Per le opposizioni, i sen. Dolores Bevilacqua e Mazzella (M5S) hanno definito il provvedimento "decreto precarietà" in ragione delle modifiche che reintroducono i voucher ed estendono il ricorso ai contratti a termine; la riforma del reddito di cittadinanza, che riduce la spesa di tre miliardi, appare finalizzata a fare cassa; l'assegno di inclusione, che non è misura universale bensì categoriale, appare piuttosto un assegno di esclusione. Secondo le sen. Zamboni, Furlan e Zampa (PD) l'assegno di inclusione dovrebbe avere natura universalistica, lo stato di povertà non dovrebbe essere discriminato in base all'età; gli incentivi al lavoro dovrebbero contemplare la crescita dei salari; il taglio del cuneo dovrebbe essere strutturale; il decreto estende i voucher a un settore che gode di ampia flessibilità, non interviene sulle politiche attive del lavoro, non eroga fondi ai comuni per potenziare i servizi sociali. Secondo il sen. Magni (Misto-AVS) il provvedimento contrasta i poveri più che la povertà, tradisce un'impostazione classista, non considera coloro che non sono occupabili, incrementa la flessibilità del mercato del lavoro e aumenterà le diseguaglianze sociali. La sen. Versace (A-IV) ha invece valutato positivamente la sostituzione del reddito di cittadinanza con l'assegno di inclusione, ha però espresso perplessità sulla rigidità dei criteri fissati per beneficiare del sostegno: il decreto può essere migliorato, escludendo ad esempio le prestazioni di invalidità dal calcolo del reddito familiare.

Sono stati approvati gli emendamenti della relatrice 2.1000 (testo 2), che prevede l'incremento del parametro della scala di equivalenza in presenza di componenti del nucleo familiare in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza; 4.1000, 5.1000, 6.1000, che prevede la partecipazione a progetti utili alla collettività nell'ambito dei percorsi personalizzati di inclusione; 6.1001, 12.1000, che riguarda l'utilizzo del supporto per la formazione e il lavoro da parte dei componenti dei nuclei familiari di età compresa tra 18 e 59 anni che non hanno i requisiti per accedere all'assegno di inclusione;18.0.1000 (testo 2) che prevede il rifinanziamento del fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro; 25.1000 (testo 2), 25.0.1000, relativo al prepensionamento nel settore dell'editoria; 28.0.1000, identico a due emendamenti del sen. Mazzella (M5S) e altri, che proroga il lavoro agile per i dipendenti pubblici e privati affetti da gravi patologie; 44.1000. Approvati inoltre: l'emendamento 26.4, del sen. Magni (Misto-AVS) e altri, identico al 26.100, della sen. Camusso (PD) e altri, 26.5 della sen. Pirro (M5S) e altri; l'emendamento 28.100 del sen. Matera (FdI); l'emendamento 36.0.101 dei sen. Liris e Sigismondi (FdI).

Le dichiarazioni e il voto finale si svolgeranno domani.

(La seduta è terminata alle ore 21:13 )

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