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Mercoledì 5 Luglio 2023 - 84ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:02)

Il Ministro del turismo Daniela Santanché ha reso un'informativa sui fatti connessi a un servizio giornalistico televisivo e successivi articoli di stampa. Il Ministro ha accettato di presentarsi in Aula per difendere il proprio onore e quello di suo figlio e per bloccare la strumentalizzazione politica che è stata fatta, nel quadro di una vera campagna di odio. Dopo aver rassicurato l'Assemblea di non essere stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e confermata l'assenza di carichi pendenti, ha espresso preoccupazione per la diffusione di notizie false e accusatorie nei suoi confronti da parte di un quotidiano, invitando il Senato a reagire alla pratica di divulgare notizie calunniose a tutela di tutti i cittadini. Il Ministro Santanché si è quindi concentrata sul suo percorso imprenditoriale e, pur ammettendo che anche le sue aziende hanno risentito delle crisi economiche e del declino dell'editoria, ha affermato di non essersi mai appropriata di nulla indebitamente o abusato delle sue posizioni. Piuttosto, ha lavorato duramente per ristrutturare le sue aziende mettendo a rischio il suo patrimonio personale. Ha quindi negato le accuse riguardanti il suo coinvolgimento nel settore dell'alimentare biologico: in KI Group non ha mai avuto poteri decisionali durante il suo mandato come presidente e ha mantenuto solo il 5 per cento della partecipazione. Riguardo a un prestito obbligazionario ottenuto da Invitalia, ha partecipato come socia, pur di minoranza, ma ha perso l'investimento. In merito al gruppo Visibilia e all'istanza di liquidazione giudiziale proposta alla fine del 2022 dalla procura di Milano per quattro società, due di esse hanno visto le istanze ritirate dopo l'estinzione dei debiti; per la terza società ancora operativa i debiti sono stati estinti e la procura ha richiesto una verifica ulteriore prima della definizione del processo di risanamento. Per la quarta società, attualmente non operativa, è in corso una procedura di risanamento che prevede il pagamento completo dei creditori. Il Ministro Santanché ha infine sottolineato la sua positività e fiducia nel funzionamento del sistema giudiziario italiano e ha chiesto che venga fatta chiarezza sulla sua situazione e che vengano difesi i diritti di tutti gli imprenditori senza favoritismi o ingiuste penalizzazioni.

Al termine dell'informativa, hanno preso la parola i sen. De Poli (Cd'I), Magni (Misto-AVS), Spagnolli (Aut), Borghi Enrico (AZ-IV), Zanettin (FI-BP), Patuanelli (M5S), Romeo (L-SP), Misiani (PD) e Balboni (FdI). AVS, M5S e PD hanno chiesto le dimissioni. AVS ha criticato il Ministro per la sua autodifesa: non ha chiarito le domande poste e ha evitato di rispondere in modo diretto, richiamando le accuse riguardo ai dipendenti in cassa integrazione e ai licenziamenti senza pagamento del TFR. M5S ha insistito sui considerevoli finanziamenti pubblici che le aziende del Ministro hanno ricevuto, mentre la stessa attaccava coloro che usufruivano di misure di sostegno come il reddito di cittadinanza. Ha quindi annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia. Il PD ha evidenziato che il dibattito non riguarda direttamente il procedimento giudiziario in corso, ma l'opportunità politica e la credibilità delle istituzioni. Richiamando le richieste di dimissioni fatte da esponenti di Fratelli d'Italia in passato, ha ribadito che le dimissioni del Ministro sarebbero un gesto significativo di rispetto verso le istituzioni. Aut, pur auspicando l'estraneità rispetto alle accuse emerse, ha espresso preoccupazione riguardo all'immagine del Paese: considerando i suoi interessi economici, il Ministro avrebbe dovuto rifiutare l'incarico per mantenere una rigorosa separazione tra il suo interesse privato e l'interesse pubblico. A-IV ha rilevato la presunzione di innocenza a "targhe alterne": il Gruppo si distingue da un approccio partigiano e giustizialista, accogliendo il dato politico emerso dalle parole del Ministro e affidando la valutazione del proseguimento del suo incarico al Presidente del Consiglio. La maggioranza ha espresso compatta piena fiducia nel Ministro Santanchè e solidarietà per gli attacchi ricevuti. Secondo Cd'I è inaccettabile che un'inchiesta giornalistica possa anticipare un coinvolgimento giudiziario del Ministro senza che l'interessata ne sia informata. Ha quindi auspicato che si torni a discutere delle questioni importanti per i cittadini italiani. FI, da sempre principale sostenitore del garantismo giuridico nel Paese, si è opposta all'utilizzo di processi mediatici in Parlamento. Il Ministro Santanchè è venuta a parlare della sua attività imprenditoriale, che è estranea alla sua posizione politica. L-SP ha invitato a fare una politica autonoma sottolineando l'importanza dei principi di uno Stato di diritto e della separazione dei poteri per garantire le libertà dei cittadini. Essere garantisti anche con gli avversari è fondamentale per il futuro della politica. FdI ha infine criticato le forze di opposizione che si fanno influenzare da notizie false e distorte. Le richieste di dimissioni sono legittime, ma non possono basarsi su illazioni di giornali scandalistici.

(La seduta è terminata alle ore 16:47 )

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