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Martedì 6 Febbraio 2024 - 154ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 14:03)

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 808 recante modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare, nel testo proposto dalla Commissione.

La relatrice, sen. Bongiorno (LSP), ha illustrato il provvedimento che, alla luce delle modifiche introdotte in sede referente, si compone di 9 articoli: l'articolo 1 abroga il reato di abuso d'ufficio e apporta modifiche al reato di traffico di influenze illecite. L'articolo 2 introduce restrizioni alla pubblicazione e al rilascio di copie delle intercettazioni e modifica le modalità di applicazione delle misure cautelari. Durante l'esame in Commissione sono stati introdotte nuove garanzie di libertà del difensore che estendono il divieto di acquisizione, da parte dell'autorità giudiziaria, a qualsiasi forma di comunicazione tra l'imputato e il proprio difensore. L'articolo 3 riguarda la modifica alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale. L'articolo 4 concerne le tabelle infradistrettuali e l'assegnazione degli affari penali, mentre l'articolo 5 prevede un aumento del ruolo organico della magistratura ordinaria. L'articolo 6 chiarisce i requisiti per i giudici popolari, mentre l'articolo 7 modifica le condizioni per l'avanzamento dei militari in seguito a provvedimenti giudiziari. L'articolo 8 contiene disposizioni finanziarie mentre l'articolo 9 stabilisce l'applicazione delle modifiche al codice di rito dopo due anni dalla entrata in vigore della legge.

Previ interventi (contrari) dei sen. Zanettin (FI-BP) ed Erika Stefani (LSP), sono state respinte le questioni pregiudiziali QP1, QP2 e QP3, illustrate rispettivamente dai sen. Scarpinato (M5S), Anna Rossomando (PD) e Ilaria Cucchi (Misto-AVS), che sollevavano dubbi di costituzionalità in particolare in riferimento a talune disposizioni quali l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio e la limitazione dell'appello del pubblico ministero.

Hanno preso parte alla discussione generale, che si concluderà domani, i sen. Dafne Musolino, Silvia Fregolent (IV), Zanettin, Licia Ronzulli (FI-BP), Dolores Bevilacqua, Gabriella Di Girolamo, Cataldi, Elisa Pirro, Nave, Elena Sironi, Patuanelli, Ada Lopreiato (M5S), Potenti (LSP), Bazoli, Vincenza Rando, Verini, Simona Malpezzi, Beatrice Lorenzin, Losacco, Parrini, Nicita, Franceschelli, Sandra Zampa, Delrio (PD), Sallemi (FdI) e Ilaria Cucchi (Misto-AVS). M5S ha criticato aspramente la riforma come una difesa degli interessi corporativi dei potenti, riducendo la lotta alla corruzione e la trasparenza, e ha espresso preoccupazione per le modifiche sulle intercettazioni, sottolineando la necessità di preservare gli strumenti di indagine fondamentali. Secondo il PD l'abrogazione dell'abuso d'ufficio è un grave errore che creerà buchi normativi nella tutela dei cittadini contro gli abusi della pubblica amministrazione; il provvedimento non migliora il sistema giudiziario e non affronta adeguatamente i problemi delle carceri e della dignità umana. AVS ha sollevato dubbi sulla compatibilità costituzionale e l'impatto sul contrasto alla corruzione, come evidenziato dalla Commissione europea, paventando il pericolo di trasmettere un messaggio negativo sui diritti dei cittadini e sull'efficacia delle istituzioni. IV ha espresso apprezzamento per un testo che mira a introdurre un principio di civiltà giuridica e a proteggere la privacy dei soggetti terzi coinvolti nelle indagini e hacriticato l'ambiguità della normativa precedente sull'abuso d'ufficio, che ha generato incertezza e timore tra gli amministratori pubblici, portando a una paralisi amministrativa. I Gruppi di maggioranza hanno attaccato coloro che si oppongono alla riforma senza proporre soluzioni. FI-BP ha elogiato un provvedimento che l'Italia aspettava da tanto tempo e che riporta il cittadino al centro dell'azione politica del Governo: la riforma garantisce la certezza del diritto e protegge la riservatezza dei cittadini, contrastando pratiche come la pubblicazione selvaggia delle intercettazioni e il sequestro dei telefonini. LSP ha sostenuto che il provvedimento mira a disinnescare gli effetti negativi della gogna mediatica e stimola una lotta più incisiva contro le vere aggressioni al sistema amministrativo; FdI ha difeso le disposizioni sottolineando che la legge è parte di un processo di riforma più ampio per migliorare il funzionamento della giustizia e garantire una maggiore tutela dei diritti.

(La seduta è terminata alle ore 19:57 )

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